Telecom Italia sgancia milioni di euro di multa

Telecom per evitare conseguenze più pesanti paga 6,5 milioni di euro all'Authority TLC

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a cura di Dario D'Elia

I cittadini italiani dovrebbero prendere esempio da Telecom Italia. Colta con le mani nel sacco dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, per aver attivato e disattivato a piacere numerosi servizi agli utenti, ha deciso di "concedersi" una multa.

In pratica per evitare sanzioni più alte Telecom Italia ha pagato 6.528.000 euro. Si tratta a tutti gli effetti di un'ammissione di colpa "preventiva", che però ha fatto storcere il naso alle associazioni dei consumatori. "Si va verso la normalizzazione commerciale? No! Fumo negli occhi! Già un anno fa l'Agcom avrebbe dovuto fare questo regolamento e il fatto che dichiari oggi questa disponibilità, dopo altrettanta disponibilità di Telecom a rispettarlo, la dice lunga sull'indipendenza dell'Autorità dal potere economico-politico: occorre la disponibilità di Telecom a rispettare le pronunce dell'Autorità perché si ponga fine a questo ladrocinio permanente? Forse il legislatore, prima di fare una legge che sanziona chi commette furti, chiede al ladro se è disponibile a rispettare questa legge?", ha tuonato l'ADUC.

"Il problema, che nessuno ignora ma che tutti fanno finta che non esista (Agcom in testa) è che, mentre Telecom dà queste ridicole e assurde disponibilità, in quello stesso istante ci sono migliaia di servizi non richiesti che vengono attivati agli utenti. Telecom è monopolista dell'ultimo miglio e operatore cellulare con posizione dominante su un mercato di cui abusa, si sente e si comporta in modo sprezzante e arrogante nei confronti di chi è costretto a fruire dei suoi servizi, influenzando e determinando, di fatto, altrettanto comportamento illecito da parte dei propri concorrenti, pur se gestori di lumicini di mercato".

Corrado Calabrò, Presidente Consiglio dell'Authority, ha reso noto inoltre che Telecom Italia "si impegna, a seguito di delibere dell'Autorità, a introdurre nuovi strumenti di prevenzione e controllo della spesa telefonica". Al centro della questione infatti il problema delle numerazioni satellitari utilizzati da operatori truffatori.