Telelavoro al PC: faccio il recensore dei link Google

The Register ha scoperto che Google si affida a recensori esterni per valutare la qualità dei risultati del suo motore di ricerca. Un manuale di 160 pagine spiega ai collaboratori come definire i link in ogni dettaglio.

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a cura di Dario D'Elia

Google ha una squadra di specialisti che si occupa di valutare la qualità e la rilevanza dei risultati che appaiono nelle ricerche online. La questione è a dir poco clamorosa poiché tutti gli addetti ai lavori, fino a ieri, avrebbero detto che un'attività di questo genere non poteva che essere svolta da un'equazione. E invece no, secondo un manuale Google (interno) di 160 pagine capitato fra le mani di The Register, i recensori sono chiamati ad esprimersi sulla qualità dei link.

Ovviamente è tutto codificato, quindi si può definire un link utile, vitale, rilevante, poco rilevante, off-topic oppure non classificabile. Senza contare altri attributi: non spam, forse spam, spam, porno e malware.

Spam, porno, spam, belen, spam, porno

Google chiede ai suoi collaboratori di classificare anche alcuni tipi di risultati relazionati a specifiche query. Insomma, le linee guida servono per fare le pulci al motore di ricerca e scovare anche i furbetti del web ranking e i guru del Search Engine Optimisation (SEO). L'aspetto divertente è che questo lavoro di analisi viene normalmente affidato a esterni. In pratica Google si sfrutta le offerte di telelavoro pubblicate da Leapforce e Lionbridge,

Il numero delle persone addette a questa attività è comunque sconosciuto, e appare ancora più difficile stimare quanti siti possano essere recensiti ogni giorno. Qualcosa però continua a non tornare. Matt Cutts, uno dei padri del motore di ricerca Google, sostiene che anche se più recensori segnano un argomento come spam o non-rilevante questo non ha effetto sul ranking del rispettivo sito. E allora perché Google dovrebbe investire tempo e risorse per stabilire la qualità dei link?