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a cura di Dario D'Elia

Fastweb è stata sanzionata per "telemarketing aggressivo" e dovrà pagare 600mila euro. Il Garante della Privacy a seguito di un'indagine ha rilevato diverse violazioni che risalgono al periodo precedente l'entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (25 maggio 2018).

Si parla di un'ordinanza ingiunzione "per aver condotto campagne di telemarketing senza il consenso delle persone contattate e per aver adottato modalità di profilazione non corretta dei propri clienti".

fastweb

Nello specifico il Garante ha accertato che i call center al servizio dell'operatore "spesso contattavano clienti o potenziali clienti senza il loro consenso a ricevere proposte commerciali, chiamando più volte anche chi si era già opposto al trattamento dei propri dati per finalità di marketing". Inoltre Fastweb, sempre secondo l'Autorità, ha profilato alcune categorie di clienti (ad esempio quelli anziani o basso spendenti) "senza aver prima acquisito il loro consenso informato e senza avere effettuato una notificazione completa al Garante".

Da sottolineare anche uno scarso controllo sulla rete di vendita (telemarketing) e le modalità di interazione con i potenziali clienti.

"In merito alle prime violazioni, Fastweb si è avvalsa della facoltà di estinguere il procedimento sanzionatorio, pagando autonomamente, in forma ridotta, l'importo previsto dal Codice privacy, ossia il doppio del minimo edittale per ciascuna delle condotte illecite accertate", puntualizza il Garante. L'ordinanza di ingiunzione però, da un importo iniziale di 150mila euro ha subito una quadruplicazione giustificata dal fatto che nel tempo l'operatore è stato oggetto di numerosi procedimenti sanzionatori, sempre per condotte illecite inerenti la privacy. Senza contare l'ingente numero di persone coinvolte.

Infine il Garante ha ritenuto che 600mila euro fossero una cifra congrua con le condizioni economiche di Fastweb. Una cifra inferiore avrebbe "reso inefficace l'effetto sanzionatorio".

Fastweb non è l'unico operatore TLC nell'ultimo anno a essere finito sotto la lente del Garante. Bisogna infatti ricordare la multa da 840mila euro nei confronti di TIM, quella nei confronti di Vodafone da 800mila euro e l'attesa sanzione nei confronti di Wind Tre - la cui violazione è già stata accertata.