Un mese con Sony 24-70 GM2 e Sony 70-200 GM2 | Test & Recensione

Le lenti Sony della serie G Master (2) sono il fiore all'occhiello del brand: abbiamo provato due degli obiettivi più prestazionali.

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a cura di Federico Vecchio

Trovare la giusta configurazione - o setup - nell'ambito fotografico è sempre molto complicato: a seconda della tipologia di scena o di richiesta del cliente, potrebbero servire obiettivi più o meno specifici e ottenere sempre il massimo dalla propria attrezzatura non è un traguardo facile da raggiungere. Seppur in misura differente, questo discorso è applicabile anche agli appassionati e a coloro che fanno della fotografia un semplice hobby: avere la lente giusta che soddisfi tutti i requisiti è davvero macchinoso. Ci sarà sempre la lente troppo buia, non abbastanza wide oppure, ancora, non abbastanza veloce. Con questo pensiero in mente, abbiamo provato per un periodo esteso due delle lenti più prestazionali della gamma G Master di Sony, due obiettivi per mirrorless full-frame di altissima qualità.

Più in dettaglio, Sony ci ha permesso di provare a fondo due delle sue lenti di punta della serie professionale G Master, il 24-70 2.8 GM2 (SEL2470GM2) ed il 70-200 2.8 GM2 (SEL70200GM2).

Partendo con una breve descrizione del 24-70 2.8 GM2, possiamo dire che la versione rivisitata del famosissimo tuttofare presenta una costruzione più complessa rispetto al precedente. Mentre il modello che va a sostituire era composto da 18 elementi suddivisi in 13 gruppi, il nuovo obiettivo conta 20 elementi suddivisi in 15 gruppi. Inoltre, sono state raddoppiate le lenti speciali, con due lenti XA (eXtreme Aspherical), due lenti ED e due lenti Super ED. Tre nuove lenti asferiche sono state aggiunte per migliorare il controllo delle aberrazioni cromatiche, dell'astigmatismo, del croma e delle immagini fantasma, contribuendo a una migliore risoluzione generale dell'ottica.

Il peso e le dimensioni del nuovo obiettivo sono i punti chiave che riescono, con una riduzione del 16% del volume e del 22% del peso rispetto alla versione precedente. Il nuovo barilotto è più compatto e leggero, con una lunghezza di 120 mm e un peso di soli 695 grammi rispetto agli 886 grammi del precedente. Questa riduzione si nota già tenendo l'obiettivo in mano, ma il vero vantaggio si apprezza quando viene utilizzato con un corpo professionale, grazie al miglior bilanciamento generale.

Per quanto riguarda il design esterno troviamo parecchie novità come l’introduzione della ghiera di controllo dell’apertura accompagnata dal selettore de-click, che consente di eliminare la frizione per transizioni video più fluide. Scompare il "lock" e viene introdotto l'Iris Lock, che funziona allo stesso modo di altri modelli ovvero disabilitando il movimento della ghiera stessa per evitare accidentali cambi di apertura.

Abbiamo apprezzato anche i molteplici pulsanti personalizzabili posti sul barilotto. Con questa nuova generazione è stato anche introdotto uno switch per modificare la durezza dello scorrimento dello zoom.Personalmente non mi sono trovato a mio agio con le due opzioni predisposte (in ambito fotografico), in quanto in modalità Smooth risulta fin molto scorrevole mentre in modalità Tight è veramente difficile da operare.

La resa, con il nostro corpo A7 IV sempre di Sony, è pressoché perfetta per tutta l’escursione dell’ottica da 24 a 70, anche a 2.8. La vignettatura è minima ma la distorsione è abbastanza marcata soprattutto a 24 mm. Nitidezza e contrasto cono ottimali anche ai bordi dell’immagine, un vero salto avanti rispetto al precedente 24-70 GM firmato Sony. L’autofocus è poi davvero fulmineo, abbinato poi all’eccellente A7 IV si riesce ad ottenere una precisione di messa a fuoco che è davvero impressionante. Purtroppo questa lente non è parafocale; quindi, zoomando non tiene il fuoco sull’oggetto che state inquadrando e questo risulta sottotono, soprattutto se alcuni competitor riescono a farlo senza problemi.

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Al netto di questi piccoli aspetti, la nostra esperienza sul campo è stata sicuramente interessante; abbiamo infatti provato questa lente in diversi contesti e il risultato finale è sempre il seguente: perfetto. Questo però, in fotografia, non è sempre un verdetto positivo al 100%. Se infatti per la fotografia commerciale o pubblicitaria è una lente perfetta e raccomandabile, per altri settori dove l’imperfezione è un aspetto non secondario, potrebbe essere “quasi un difetto”. Insomma, anche se potrebbe sembrare una frase difficile da comprendere, a mio parere è “quasi troppo perfetta” ed è importante che questo aspetto sia preso in considerazione in base alla tipologia di lavoro da svolgere. In ambito hobbystico sicuramente non sarà un difetto, ma un elemento capace di impreziosire uno scatto.

Questo 24-70 ad esempio è nitido come un rasoio e questo ha anche un lato meno piacevole, infatti il bokeh - lo sfocato, in termini non tecnici - risulta piuttosto nitido a sua volta, distraendo dal soggetto principale della foto. Più volte ho infatti modificato la nitidezza di alcune foto in post per renderle più morbide e meno chirurgiche. Oltre a questo giudizio personale, il 24-70 2.8 GM2 non ha difetti, letteralmente.

In abbinata a questa lente abbiamo anche potuto provare il 70-200 2.8 GM2 e questa, personalmente, mi ha lasciato davvero senza parole.

A prima vista, il nuovo 70-200 GM2 potrebbe sembrare identico al suo predecessore, con le ghiere per la messa a fuoco manuale e lo zoom che si trovano nella stessa posizione e hanno lo stesso aspetto. Tuttavia, una più attenta osservazione rivela l'introduzione di una nuova ghiera dedicata all’apertura, proprio come su 24-70 GM2.

Questa ghiera può essere posizionata in modalità "A" per un controllo elettronico dell'apertura o gestita tramite i comandi della fotocamera. In alternativa, può essere ruotata come le classiche ghiere vintage, offrendo la possibilità di impostare l'apertura con o senza scatti grazie a un apposito pulsante posto sul barilotto dell’obiettivo. Anche qui troviamo la funzione "Iris Lock", che consente di bloccare la ghiera dell'apertura solo sulla posizione "A" o tra F2.8 e F22.

Una rivoluzione nel design ottico caratterizza il nuovo obiettivo GM2, con una configurazione che si discosta nettamente dal suo predecessore. Il sistema ottico ora è composto da 17 elementi in 14 gruppi (rispetto ai precedenti 32 in 18), con una selezione più variegata di lenti speciali. Tra queste, troviamo due lenti Super ED, due lenti ED, una lente Asferica, una lente Asferica ED e una lente XA. Il diaframma, dotato di 11 lamelle arrotondate, contribuisce a creare sfocature armoniose. Ma ciò che rende davvero notevole questo obiettivo è il sistema di messa a fuoco flottante, che sfrutta quattro motori XD lineari per muovere autonomamente due gruppi di lenti. Grazie a questa innovazione, la messa a fuoco risulta più precisa, veloce e silenziosa, tanto che il nuovo modello è quattro volte più rapido della versione precedente e offre un miglioramento del 30% nella tracciabilità dei soggetti.

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Inoltre, va sottolineato un significativo cambiamento nella distanza minima di messa a fuoco. A 200 mm, la distanza si riduce da 96 cm a 82 cm e a 70 mm scende addirittura a 40 cm.

La differenza che si fa più notare, però, è il peso; questo nuovo obiettivo G Master infatti pesa 435 gr in meno del suo predecessore, una riduzione quasi del 30% che lo fa sembrare “quasi finto“ quando viene preso in mano la prima volta. Sul campo questa differenza di peso si tramuta in minor stress sulle braccia durante l’utilizzo ed ad una portabilità estrema, senza contare che poi questa cura dimagrante non ha influito sulla qualità dell’ottica che è anzi migliorata notevolmente a tutta apertura e che è dotato di autofocus fulmineo, affidabile e silenziosissimo. La qualità ottica della lente è ineccepibile durante tutta l’escursione focale, a 2.8 la nitidezza è già estrema e il bokeh è piacevole e raffinato.

Verdetto

In generale siamo rimasti davvero colpiti da queste due lenti e non possiamo fare altro che fare i complimenti a Sony per il lavoro svolto. Se il budget non fosse un problema questa coppia dovrebbe far parte del corredo di ogni fotografo, queste focali sono infatti tutto ciò che serve per coprire qualsiasi tipo di evento in maniera efficiente e soprattutto soddisfacente.

Il budget però è sempre da tenere in considerazione e per acquistare il 24-70 2.8 GM2 è necessario un esborso di 2.400 euro, mentre per il 70-200 2.8 GM2 ne servono praticamente 3.000. Un consiglio per risparmiare? Fate attenzione sempre al Cashback di Sony, spesso disponibile, che permette di risparmiare qualche centinaia di euro, soprattutto su lenti di questo calibro, in occasione dell'acquisto presso uno dei rivenditori autorizzati. Occhio sempre anche alle offerte, non è difficile trovarli entrambi scontati.