USA, in caso di emergenza spegniamo Internet!

Negli Stati Uniti una proposta di legge vuole permettere al Presidente di spegnere Internet in caso di gravi pericoli per la sicurezza nazionale. Il paese si spacca tra chi dice che questo potere ce l'ha già e chi vede un rischio per la privacy e la libertà.

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a cura di Manolo De Agostini

Negli Stati Uniti il senatore Joseph Lieberman ha avanzato una proposta di legge - approvata dalla Commissione per la sicurezza nazionale e gli affari governativi del Senato - che dà alla Casa Bianca il potere di "spegnere" Internet sull'intero territorio nazionale per un massimo di quattro mesi in caso di emergenza.  

Questa proposta di legge intende bloccare alla radice possibili cyberattacchi a enti strategici del governo. Attraverso Internet un paese nemico può per esempio entrare in possesso d'informazioni che possono mettere a rischio la sicurezza nazionale e vite umane. Solo in quel caso il Presidente USA potrà chiedere ai provider, ai motori di ricerca e alle aziende hi-tech di bloccare i loro servizi per un massimo di quattro mesi - oltre i quali serve il parere positivo del Congresso.

L'Internet Kill Switch - così è già stata ribattezzata la proposta di legge al vaglio del Congresso - fa discutere aspramente. Il primo punto sul tavolo riguarda la definizione dei rischi tali per cui il Presidente dovrebbe intervenire con "la scure". C'è il pericolo, non così remoto, che Internet venga spenta per motivi non così gravi. Altri osservatori invece denotano che il Communications Act del 1934 garantisce già tutti i poteri al Presidente e una nuova legge rischia semmai di ridurli.

È poi chiaro che c'è anche un aspetto che riguarda la natura di Internet: si tratta di una rete mondiale e qualsiasi intervento potrebbe creare scompensi di gravissima entità anche in altri paesi. Lieberman, assediato dalle critiche, si è difeso ricordando il modello Pechino. "La Cina può disconnettere parti di Internet in tempo di guerra. Abbiamo bisogno di poter fare lo stesso". E senza che vi spieghiamo il motivo, sono piovute altre critiche.