Il ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani ha già messo le mani avanti sui proventi generati dall'asta per le vecchie frequenze TV. L'incasso non sarà completamente destinato allo sviluppo delle telecomunicazioni, ma ripartito su più settori. Romani si è limitato a parlare di compensazioni per le tv locali (le cui frequenze vengono liberate) e risorse per la NGN, ma forse c'è dell'altro.
Giulio Tremonti ha trovato nuove risorse
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti infatti, giusto qualche giorno fa, ha spiegato che è previsto un provvedimento (decreto mille proroghe di fine anno) da 7 miliardi di euro da giocare sul tavolo dello sviluppo. Di questi 3 miliardi dovrebbero arrivare proprio dall'asta sulle frequenze…
"Spero che l'asta per le frequenze sia la più alta possibile per lo Stato", ha dichiarato Paolo Romani. "Gli introiti dovrebbero andare non solo a finanziare ciò che il Governo può immaginare utile in altri campi, una parte infatti andrebbe reimpiegata proprio per il settore delle telecomunicazioni che è chiamato ad investire".
Intanto ieri è saltato all'ultimo momento, sempre presso il Ministero dello Sviluppo, l'incontro con Telecom, Vodafone, Fastweb, Wind e Tiscali per la firma sull'accordo dei piani di rete. Si parla di un "memorandum of understanding sulla Ngn". Qualcosa che ironicamente si potrebbe definire incomprensibile, anche perché per Romani "l'accordo è molto vicino, […]Telecom Italia non rappresenta un ostacolo".
In ogni caso il progetto riguarda la creazione di una società comune che si occuperà di scavi e posa della fibra spenta.