Vietare il secondary ticketing, mentre esplode il caso Vasco

Mentre la filiera musicale si organizza per far fronte al secondary ticketing, esplode l'ennesimo caso. I biglietti del concerto di Vasco Rossi sono apparsi su Viagogo.

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a cura di Dario D'Elia

Il "secondary ticketing" andrebbe vietato per legge, almeno nella sua forma più lucrosa. La proposta di organizzatori di concerti, artisti e rivenditori di biglietti ha un tempismo perfetto. Proprio stamani è esploso l'ennesimo caso di bagarinaggio online: su Viagogo sono apparsi i biglietti del prossimo concerto estivo di Vasco Rossi a prezzo raddoppiato. Peccato che il distributore ufficiale Viva Ticket abbia diffidato Viagogo e Ticketbiz dal diffondere qualsiasi tipo di riferimento al concerto. Ha ricordato infatti che "nessun biglietto è stato emesso per l'evento". I biglietti saranno in vendita dalle 10.00 del 27 gennaio e saranno nominali e tracciabili.

Secondary Ticketing
Secondary Ticketing

Claudio Trotta, lo storico promoter che ha fondato Barley Arts e fatto esplodere la vicenda con un'intervista alle Iene, ha organizzato per il 26 gennaio a Milano il convegno "La negazione del secondary ticketing, dall'artista al consumatore". Parteciperà l'intera filiera: dagli artisti (Elio, Piero Pelù e Federico Zampaglione), ai promoter (Claudio Maioli di Ligabue e Andrea Pieroni di Caparezza), fino alle associazioni come Assomusica. Ma anche esponenti politici.

"Ma sì, chiamiamolo manifesto. I punti cardine saranno tre: istituire un osservatorio per permettere ai consumatori di segnalare i casi di secondary ticketing in tutto il mondo; presentare un codice etico da far sottoscrivere a tutti gli addetti ai lavori; e la proposta di legge per mettere al bando i siti di secondary ticketing", ha confermato Trotta a La Repubblica.

trotta
Claudio Trotta

"Non è complicato, anzi, è semplicissimo. I governi, l'Unione europea, quando vogliono si muovono in fretta. E questo è un fenomeno devastante, di concorrenza sleale e abuso di posizione dominante che colpisce l'arte, il commercio, il turismo, i posti di lavoro. Tutti".

In effetti il "secondary ticketing" nell'ultimo anno è diventato un osservato speciale globale. Indagano le Procure (da Milano a New York), ha fatto schierare grandi star come Adele e Mark Knopfler e soprattutto sta alimentando le proteste dei fan.

Vasco Rossi, abbandonando Ticketone e affidandosi al promoter Big Bang ha imposto biglietti tracciabili economicamente e nominali. Trotta però sostiene che non è questa la strada, poiché sono "nominali" ma se ne possono comprare fino a 12.

"La questione non è il singolo appassionato che ha un impedimento e rivende il biglietto allo stesso prezzo. Il problema, per me, è non rivendere a cento una cosa che hai comprato a dieci. Perché nel commercio i negozi hanno regole precise e nella musica fai quello che vuoi? C'è una cultura da cambiare, che è simile a quella della pirateria per i dischi, anche tra i consumatori. Ma sono ottimista. E credo che per il convegno dell'anno prossimo il problema sarà risolto", ha concluso Trotta.