Vodafone e Metroweb sono vicini a un accordo per lo sviluppo della rete in fibra in Italia. Ieri la notizia di una lettera di intenti firmata dall'operatore che è in linea con quanto desidera il Governo, ovvero la nascita di una nuova realtà infrastrutturale che possa coinvolgere più telco. Archiviata la trattativa tra Metroweb, Telecom Italia e Cassa Depositi e Prestiti, ecco spuntare Vodafone con la richiesta di partecipazione finanziaria.
L'ex monopolista avrebbe voluto detenere la maggioranza della nuova realtà, ma questo avrebbe consolidato ulteriormente il controllo naturale che ha sulla rete nazionale. Vodafone non a caso ha posto tre condizioni chiave per MetroWeb Sviluppo. La prima è che il controllo sia nelle mani dello Stato – direttamente o indirettamente, quindi tramite il fondo F2i, il Fondo Strategico Italiano o Cassa Depositi e Prestiti.
La seconda è che nessun operatore dovrebbe avere la maggioranza. La terza è che gli operatori interessanti a entrare possano farlo con una partecipazioni paritarie e non discriminatorie.
Il riferimento più o meno esplicito sembra essere a Wind che proprio recentemente ha parlato dell'esigenza di un'azione corale nel settore. "La soluzione migliore sarebbe un soggetto a partecipazione pubblica. La quota della partecipazione è secondaria, ma la governance deve essere con la partecipazione di tutti. In Italia ci sono tanti condomini e alcuni funzionano", ha dichiarato proprio ieri l'amministrazione delegato di Wind Maximo Ibarra.
Non resta che attendere la definizione del piano industriale Metroweb-Vodafone ed eventualmente la reazione di Telecom Italia, che potrebbe cambiare idea e accettare di far parte della partita. Difficile ma teoricamente possibile.