Vodafone piange per la tariffe roaming e minaccia l'Europa

Vittorio Colao, AD di Vodafone, ha manifestato preoccupazione per le continue riduzioni delle tariffe di roaming. Il rischio è che gli investimenti possano essere indirizzati altrove. Secondo il commissario europeo Neelie Kroes si tratta solo di un bluff: la vera competizione fa comodo a tutti.

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a cura di Dario D'Elia

Vodafone minaccia di tagliare gli investimenti per lo sviluppo delle reti europee; il commissario europeo Neelie Kroes risponde che è un bluff. La querelle tra gli operatori TLC e l'Unione Europea continua: il tema del contendere è la riduzione delle tariffe di terminazione e di roaming

"I regolatori devono togliere il pilota automatico che hanno messo 15 anni fa e sviluppare un nuovo rapporto con le telco ", ha dichiarato Vittorio Colao, AD di Vodafone, durante il suo intervento al Mobile World Congress. "Basta con questi continui interventi sui prezzi, bisogna dare modo all'industria di reinvestire i soldi [...] se l'Europa interverrà anche sulle tariffe del roaming, Vodafone non taglierà gli investimenti complessivi, ma potrebbe indirizzarli in altre aree geografiche [...] Vodafone investirebbe di più se ci fosse un intervento regolatorio più leggero".

Dichiarazioni taglienti che hanno convinto il commissario europeo Kroes a esporsi come mai in passato. "Messaggio a Vittorio e Vodafone: il tuo è un bluff e io non rispondo bene alle minacce. Prendo le difese dei clienti Vodafone e ricordo a tutti che vogliamo più spettro per il settore mobile e un mercato più grande. Una concorrenza leale nel roaming è una buona contropartita per queste opportunità. Ricordate che se i consumatori non avranno più paura a usare il loro smartphone o il tablet all'estero quando viaggiano per l'Europa, ne beneficeranno anche gli operatori".

Vittorio Colao, Vodafone

Insomma, da una parte gli operatori del settore chiedono una maggiore attenzione nei confronti delle esigenze industriali, soprattutto considerando i recenti investimenti, la pressione della crisi economica e la crescente competizione. Dall'altra l'Unione Europea è convinta che sia proprio la competizione tra gli operatori mobili la risposta a ogni problema. Questo vorrebbe dire prezzi equi, un conseguente aumento dei consumi e quindi maggiori introiti per le aziende. In verità solo dati alla mano si potrebbe dare una risposta definitiva all'equazione.

La querelle incendiaria si deve sopratutto al recente voto della Commissione Industria del Parlamento europeo che ha stabilito un ulteriore taglio dei prezzi al dettaglio per i servizi di roaming. Si parla per luglio 2012 di 0,25 euro al minuto per le chiamate effettuate e 0,08 euro al minuto per quelle ricevute. Dopodiché da luglio 2014 le tariffe per le chiamate all'estero non potranno superare gli 0,15 euro e quelle in ricezione gli 0,05 euro al minuto. Per quanto riguarda gli SMS invece da luglio non si potrà pagare più di 0,08 euro. Dopodiché nel 2013 la soglia scenderà a 0,07 euro e nel 2014 a 0,05 euro. Il roaming dati invece passerà da 0,50 euro per MB da luglio 2012 a 0,30 euro da luglio 2013 e 0,20 euro da luglio 2014. 

"Non c'è un motivo logico per continuare ad avere costi esorbitanti per il roaming mobile. La differenza artificiale tra l'ambito domestico e i prezzi di roaming dovrebbe completamente azzerata. Dovremmo mettere fine a questo imbroglio immediatamente", ha dichiarato Philippe Lamberts, parlamentare dei Verdi europei.

Insomma, il modello di business è destinato a cambiare. Il timore è che l'Unione Europea per controbilanciare i tagli possa cedere alle pressioni delle aziende TLC che da tempo richiedono un contributo da parte degli over the top come Google o Apple. Questo aprirebbe a un contenzioso senza precedenti con effetti collaterali devastanti: la discriminazione dei servizi online. 

"Caro cliente mi dispiacere ma Gmail e iTunes non sono accessibili perché non abbiamo siglato l'accordo con Google e Apple". Ok è un'iperbole, ma rende l'idea.