Wind è preoccupata per la decisione dell'AGCOM di accelerare il processo di riduzione delle tariffe di terminazione mobile. Il comunicato ufficiale che segue quello del garante, rilasciato venerdì scorso, è piuttosto crudo. "La decisione adottata sulla terminazione mobile non è un buon segnale per l'Italia perché non coerente con l'obiettivo di varare misure utili ad attrarre capitali e finanziamenti privati, soprattutto esteri", si legge nel documento.
"Le nuove misure condizionano il finanziamento di progetti di sviluppo infrastrutturale nelle TLC in grado di fornire una spinta propulsiva, tanto auspicata, all'economia italiana. Il rapido taglio delle tariffe di terminazione determina, in particolare, il rallentamento del programma di crescita dell'Agenda digitale in termini così come l'indebolimento di operatori competitivi come Wind, unica azienda di TLC in crescita".
Wind minaccia misure estreme
Di fatto questa era anche la posizione di Vodafone Italia, che sottolineava i rischi per i budget dedicati al segmento sviluppo. Wind parla esplicitamente di un condizionamento negativo che potrebbe rivalersi sulla "costruzione della nuova rete mobile a banda ultra larga".
L'errore dell'AGCOM e della Commissione Europea pare essere stato quello di non aver considerato la specificità del mercato italiano. "In questo contesto Wind valuterà , pertanto, tutte le misure, eventualmente anche drastiche, necessarie a garantire il mantenimento della sua posizione di mercato ed a tutelare il valore per gli azionisti", conclude il comunicato.
"Allo stesso tempo Wind chiede, in coerenza con i recenti pronunciamenti della UE, una rapida e sensibile riduzione delle tariffe di accesso alla rete in rame".
Quali potrebbero essere le soluzioni drastiche?
Indagheremo.