30.000 container bloccati in porto per colpa di un attacco informatico

Un attacco informatico alla società di logistica internazionale DP World Australia ha causato il blocco di 30 mila container.

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a cura di Giulia Serena

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Un attacco informatico alla società di logistica internazionale DP World Australia ha causato gravi interruzioni al normale flusso delle merci in vari grandi porti australiani. L'attacco, avvenuto venerdì 10 novembre, ha causato l'interruzione delle operazioni di movimentazione merci a terra nei porti. In risposta, l'azienda ha attivato i piani di emergenza e coinvolto esperti di sicurezza informatica per risolvere i problemi causati dall'incidente. Attualmente, stanno testando i sistemi chiave necessari per riprendere le normali operazioni aziendali.

DP World, con un fatturato annuo superiore ai 10 miliardi di dollari, è specializzata nella logistica delle merci, nelle operazioni terminali portuali, nei servizi marittimi e nelle zone franche. Con 82 terminal marittimi e interni operanti in 40 paesi, gestisce circa 70 milioni di container trasportati annualmente da 70.000 navi, corrispondenti a circa il 10% del traffico globale di container.

La presenza significativa di DP World in Australia vede il 40% del commercio di container della nazione passare attraverso la sua gestione nei porti di Bing Bong, Fremantle, Brisbane, Sydney e Melbourne.

Da venerdì, circa 30.000 container di varia importanza e valore sono rimasti immobili e hanno saturato gli spazi di stoccaggio disponibili. Al momento, le operazioni stanno gradualmente tornando alla normalità.

I danni stimati sono di milioni di dollari, dato che molti dei container bloccati contengono merci sensibili al tempo, come il plasma sanguigno, la carne wagyu e i gamberi. Sebbene la dichiarazione dell'azienda menzioni la possibilità di accesso e filtrazione di dati, un'indagine interna è ancora in corso e non ha confermato tale aspetto.

"DP World Australia comprende che questo sviluppo possa destare preoccupazioni tra alcuni stakeholder [... e] sta lavorando diligentemente per valutare se alcune informazioni personali siano state coinvolte e ha intrapreso misure proattive per coinvolgere l'Ufficio del Commissario Australiano per l'Informazione", ha dichiarato DP World Australia.

Il furto di dati è comune negli attacchi ransomware, poiché mette ulteriore pressione sulla vittima per pagare un riscatto. Al momento, l'azienda non ha rilasciato alcuna dichiarazione riguardo a gruppi di ransomware che abbiano rivendicato l'attacco a DP World.