Addio cromature sulle auto, sono cancerogene

Il processo di realizzazione delle cromature auto è dannoso alla salute e potrebbe presto scomparire dalle auto.

Avatar di Luca Rocchi

a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Negli ultimi decenni, le parti cromate hanno caratterizzato l'aspetto delle automobili, aggiungendo un tocco di eleganza e raffinatezza. Le luci riflessive intorno ai finestrini e alle iconiche griglie cromate delle calandre sono diventate simboli di stile nel settore automobilistico. Tuttavia, con crescente consapevolezza riguardo alle problematiche ambientali e di salute, molte case automobilistiche, compresa Tesla con il suo "chrome delete", hanno abbandonato questa tendenza in favore di materiali più sostenibili e privi di cromo.

Proprio in relazione ai problemi di inquinamento e di salute, l'Unione europea ha proposto di eliminare le parti cromate dalle vetture moderne per scongiurare possibili complicanze. Secondo quanto riportato, la produzione di cromo esavalente, noto per essere un cancerogeno, genera una quantità di emissioni fino a 500 volte più tossiche del diesel. Per ridurre queste emissioni, si utilizzano degli abbattitori di fumi chimici, ma essi contengono sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (PFAS), che sono anch'esse altamente tossiche.

L'Unione Europea ha proposto di vietare l'uso del cromo esavalente a partire dal 2024 e si prevede che questa decisione avrà un impatto significativo sul design automobilistico, a meno che non venga individuato un materiale alternativo con le stesse qualità. Oltre a conferire una finitura argentata alle parti delle automobili, il cromo è stato ampiamente utilizzato anche nella vita quotidiana, come ad esempio nei lavelli da cucina, nelle lampade e nei componenti che richiedono resistenza alla ruggine, come i carrelli di atterraggio degli aeroplani e gli attrezzi da pesca.

Renault si è già espressa favorevole alla decisione e pronta a trovare soluzioni alternative. Un commento che non sorprende soprattutto se consideriamo che il marchio è stato uno dei primi ad adottare finiture in ardesia e sughero per incrementare l'utilizzo di materiali riciclati.