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a cura di Alessandro Crea

L'AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha accertato che le clausole di esclusiva contenute negli atti che disciplinano i rapporti tra i principali operatori di radiotaxi attivi a Roma e Milano e i tassisti aderenti costituiscono reti di intese verticali poiché vincolano ciascun tassista a destinare tutte le proprie risorse in termini di corse per turno ad un singolo radiotaxi, e violano pertanto l'articolo 101 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea) sulla concorrenza. Pertanto ha intimato lo stop a queste pratiche, chiedendo agli operatori di prendere provvedimenti risolutivi.

Le istruttorie avviate dall'Autorità danno così risposta alla denuncia avanzata a gennaio 2017 da Mytaxi. Quest'ultima, parte del gruppo automobilistico tedesco Daimler AG, gestisce una piattaforma aperta basata su un'app pensata per mettere in contatto clienti e tassisti, consentendo ai primi di prenotare, pagare e valutare un taxi e ai secondi di mettere a disposizione della piattaforma una quota variabile di corse, a seconda dei propri impegni.

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Arrivata in Italia nel 2015, Mytaxi era stata vista inizialmente come un alleato nella "lotta" contro Uber e altri servizi simili, ma alla fine ha dovuto constatare la presenza di un blocco che ostacola "l'utilizzo simultaneo da parte dei singoli tassisti di vari intermediari per la fornitura di servizi di raccolta e smistamento della domanda del servizio taxi". Chiusura verificata appunto ora anche dall'AGCM.

"L'Autorità ha verificato che tali clausole sono idonee a determinare un consistente e duraturo effetto di chiusura del mercato della raccolta e smistamento della domanda del servizio taxi a Roma e Milano, ostacolando l'accesso a nuovi operatori che adottano un diverso e innovativo modello di business, come Mytaxi, e, più in generale, la concorrenza tra piattaforme chiuse (come i radiotaxi) e aperte", si legge nel comunicato ufficiale. "L'Autorità ha inoltre verificato che la presenza delle clausole di esclusiva non ha alcuna giustificazione di natura giuridica o economica".

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Tuttavia l'AGCM ha ritenuto tali intese non gravi ed ha deciso di non sanzionare le imprese radiotaxi coinvolte (Radiotaxi 3570 - Società Cooperativa, Cooperativa Pronto Taxi 6645 - Società Cooperativa e Samarcanda - Società Cooperativa a Roma e Taxiblu Consorzio Radiotaxi Satellitare Società Cooperativa, Yellow Tax Multiservice S.r.l. e Autoradiotassì Società Cooperativa a Milano), limitandosi a imporre uno stop a tali pratiche e chiedendo altresì la comunicazione all'Autorità, entro 120 giorni dalla notifica del provvedimento, le iniziative che intendono intraprendere al fine di eliminare l'infrazione accertata.