BYD Atto 3, cosa ci piace cosa no | La nostra prova

BYD, il marchio cinese di auto elettriche, debutta ufficialmente in Italia con il SUV di segmento C Atto 3.

Avatar di Luca Rocchi, Andrea Ferrario

a cura di Luca Rocchi, Andrea Ferrario

Articolo aggiornato con le sensazioni raccolte in occasione della prova estesa

Il marchio cinese BYD, disponibile già in Europa da diversi mesi, approda ufficialmente in Italia con due modelli destinati, rispettivamente, al mercato dei SUV di segmento C e delle berline. La storia di questo marchio non si limita esclusivamente alla produzione di vetture elettriche; nel campo dell’automotive BYD infatti sviluppa interamente la piattaforma cardine delle sue vetture, mentre più in generale il brand rappresenta uno dei più grossi produttori mondiali di batterie per smartphone e dispositivi compatti.

Le soluzioni di BYD, presenti e future, si basano per lo più sulla sopracitata e-Platform 3.0, una struttura che beneficia delle famose “Blade battery” ovvero un pacco batterie concepito con uno speciale design lamellare che permette di essere più sicuro, più resistente e una densità energetica superiore che garantisce, a pari dimensioni, una percorrenza maggiore (per maggiori informazioni qui il nostro approfondimento). All’interno di e-Platform 3.0, oltre ad esserci le nuove batterie, è presenti un propulsore “8-in-1”; un sistema di otto componenti chiave (VCU, BMS, MCU, PDU, controllore DC-DC, caricatore a bordo, motore di guida e trasmissione) uniti in un unico sistema altamente efficiente, che ottimizza l'utilizzo dello spazio e l'efficienza energetica.

Un pacchetto tecnologico meticolosamente sviluppato che viene successivamente plasmato per i modelli in commercio e in attesa di debutto ufficiale. La gamma di BYD, al momento, offre Atto 3 (un SUV compatto) e Han (una ammiraglia). In futuro, però, è attesa anche una “hatchback compatta” conosciuta con il nome di Dolphin e una berlina denominata Seal. Più in dettaglio, la gamma:

  • Atto 3:
    • Comfort – 41.990 euro
    • Design – 43.490 euro

  • Han:
    • A partire da 70.490 euro

  • Dolphin:
    • Active – 30.790 euro
    • Boost – 31.490 euro
    • Comfort – 35.490 euro
    • Design – 37.490 euro

  • Seal:
    • Al momento non ci sono dettagli

Soluzioni che il marchio prevede di promuovere sul territorio usufruendo di una rete di vendita in continuo sviluppo. Per le prime vendite sul mercato italiano, BYD si affida a tre dei più importanti network di vendita presenti nel Nord Italia. Autotorino, Barchetti ed Intergea (attraverso le controllate Theorema e Car Village), con punti vendita su Milano, Brescia, Verona, Torino e Firenze. Mentre nel mese di luglio la rete si espanderà anche a Como, Bergamo, Udine, Modena, Trento e Bolzano.

BYD Atto 3

Proprio in occasione del debutto ufficiale della divisione automotive di BYD in Italia, abbiamo potuto provare, nella splendida cornice delle Langhe piemontesi, BYD Atto 3. Come anticipato, BYD Atto 3 è un SUV di segmento C che misura 4,46 metri in lunghezza, 1,88 metri in larghezza e con un peso di circa 1.750 kg. L’omologazione è per cinque adulti e lo spazio di carico, standard, è di 440 litri; valore che può aumentare fino a 1338 litri con i sedili abbattuti. Le linee esterne di Atto 3 sono ricercate rispetto a quello a cui siamo abituati regolarmente; discorso analogo anche per l’abitacolo, che sfoggia una maggiore ricercatezza che potrebbe non piacere a tutti.

Cosa ci convince

Particolare il design, con linee organiche che si ripetono ovunque all’interno dell’abitacolo, meno all’esterno che è invece più tradizionalista secondo gli standard attuali di molti modelli asiatici. Le superfici sono curve, morbide, i materiali si sovrappongono in un risultato armonioso. Se vi piacciono le linee dure e squadrate, la BYD Atto 3 non fa al caso vostro, al contrario la troverete molto convincente. Sopratutto di notte, con l’illuminazione RGB che sottolinea alcune curve e crea giochi di luce decisamente particolari.

Con Atto 3 il brand debutta sul mercato con un SUV compatto ma ricco tanto nella dotazione di serie quanto nella sicurezza (attiva e passiva). Atto 3 è dotata di numerosi optional, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza (non a caso, l'auto ha ottenuto 5 stelle nei test Euro NCAP): di serie sono presenti l'airbag centrale, il monitoraggio dell'angolo cieco, il cruise control adattativo, il sistema di frenata automatica anche in retromarcia e l'assistenza al mantenimento di corsia. Altri dettagli includono il climatizzatore con una pompa di calore, il tetto in vetro, le regolazioni elettriche per il sedile del conducente e il caricabatterie per cellulari. La versione Design include anche un portellone motorizzato, un sistema di purificazione dell'aria e un display centrale da 15,6" anziché 12,8".

Ed è proprio il display, quasi senza dubbio, l'elemento di bordo più interessante. Non solo è enorme, 15,6", ma può anche ruotare elettronicamente di 90 gradi offrendo una maggiore fruibilità di alcuni contenuti. Lo schermo touchscreen è estremamente reattivo e l'intero software è stato sviluppato internamente da BYD, basandosi sul sistema operativo Android 10 (in ogni caso Apple CarPlay e Android Auto sono disponibili). Il sistema di intrattenimento ci ha convinti fin dal primo contatto, merito anche delle numerose funzioni disponibili dedicate all'intrattenimento e alla gestione del veicolo.

L’interfaccia non è troppo affollata, addirittura potremmo dire che in alcuni casi è un po’ spoglia; senza riportare questa caratteristica nel capitolo delle cose che non ci piacciono, è sufficiente dire che con alcune applicazioni, ad esempio quella “musica”, che è una semplice schermata che mostra il brano musicale in riproduzione, gli elementi a schermo sono fin troppo pochi: la copertina, il titolo della canzone e un paio di comandi di riproduzione, tutti concentrati nel centro lasciando molto spazio bianco attorno. Insomma, sembra che BYD abbia optato per la pulizia nel design, ma forse un po’ di bilanciamento in più in alcune schermate renderebbe tutto più “definitivo” e meno un “word in progress”.

Razionali e spaziosi gli ambienti interni, abbiamo molto apprezzato la presenza di alcuni comandi fisici, non solo a volante ma anche sulla console centrale. Parlando di bilanciamento, in questo caso BYD ha fatto un ottimo lavoro. Non sono troppo pochi, concetto esasperato, ad esempio, sulle Tesla dove tutto o quasi è nello schermo centrale, e non sono troppi, come accade solitamente con molti modelli elettrici che derivano da controparti termiche. In questo caso c’è il giusto per raggiungere velocemente qui comandi più usati, come il controllo della temperatura, e poco altro. Non abbiamo mai sentito la necessità di avere un pulsante in più, né uno in meno, ben fatto.

Interessante anche il sistema di controllo vocale che permette di inviare pressoché ogni comando di controllo, non solo di riproduzione multimediale ma anche di controllo dell’auto, come l’apertura dei finestrini, della tende parasole e il tettuccio apribile, il controllo della temperatura dell’abitacolo e molto altro.

Particolare ma apprezzato anche il posizionamento delle bocchette dell’aria centrali, posizionate in basso, sotto allo schermo. Questa scelta ha permesso a BYD di mantenere un design super-pulito su tutta la console, e comunque non è un cattivo posizionamento, anzi in alcuni casi lo abbiamo considerato migliore perché il getto d’aria non era ostacolato da volante o dalle nostre braccia. A proposito di volante, è ben fatto e anche in questo caso i comandi sono quelli essenziali; l’attivazione è secca e diretta, c’è tutto quello che serve

Cosa non ci convince

Se da un lato la dotazione è ricca e completa, dall’altro abbiamo riscontrato alcuni elementi che ci hanno lasciato perplessi. Prima di tutto il clima che è nella sola configurazione monozona e pilotabile (quasi esclusivamente) dal display centrale; un aspetto che non ci ha entusiasmato, forse anche a causa del prezzo di listino. Sottotono anche il piccolo display da 5”, “di derivazione motociclistica”, dedicato al conducente; qui le informazioni sono davvero limitate, avremmo preferito una soluzione più semplice e pulita.

Da rivedere anche le tasche delle portiere, una chicca che potrebbe piacere per i primi istanti ma risultare tremendamente fastidiosa se avete bambini particolarmente attivi e giocherelloni. Le tasche delle portiere, infatti, non hanno una classica retina o un più semplice alloggiamento, ma tre corde elastiche che volutamente ricordano una chitarra. Pizzicandole con una leggera pressione suonano a tutti gli effetti con melodie differenti: una soluzione curiosa, ma che potrebbe annoiare sul lungo periodo.

Abbiamo detto che i comandi vocali funzionano bene, tuttavia sono solo in inglese e la parola di attivazione “BYD” è decisamente difficile da pronunciare. Se gli spazi interni sono ampi, tanto davanti quanto sul sedile posteriore, non si può dire lo stesso per il bagagliaio, sotto alla media del segmento e soprattutto con un grande dislivello che rende difficile caricare e scaricare oggetti ingombranti.

BYD è stata in grado di ottenere un bell’effetto estetico, ma i materiali non sempre sono di prima scelta, così come la lavorazione. Le finte cuciture non sono proprio il massimo viste da vicino, e la linea di giunzione delle maniglie interne delle portiere rappresentano una caduta di stile di cui avremmo fatto a meno.

Come si guida

La potenza di BYD Atto 3 è di 204 cavalli e la batteria da 60 kWh assicura un’autonomia nel ciclo WLTP di 420 km. In corrente alternata la potenza è di 11 kW, mentre accetta un massimo di 88 kW in corrente continua. Secondo la casa, l'accumulatore si rigenera dal 30 al 80% in soli 29 minuti. Non male, un ottimo valore che permette di ridurre i tempi di ricarica. La garanzia sulla batteria è di 8 anni o 200.000 km (SOH 70%), sul motore elettrico/sistema di controllo di 8 anni o 150.000 km, mentre quella completa è di 6 anni o 150.000 km.

Come è lecito attendere da un veicolo elettrico, Atto 3 offre una risposta immediata e vivace dal motore. Tre le modalità di guida (Eco, Normal e Sport) che permettono di avere una erogazione più o meno brutale. Atto 3 è fatta per essere guidata con tranquillità, senza strattoni. La modalità “Eco” gestisce tutta l’erogazione in maniera fluida; anche se premerete più a fondo l’acceleratore, non darà mai il classico strattone che è possibile avere sulle elettriche pure, e riprodurre almeno in parte con la modalità Sport anche su Atto 3. Le sospensioni sono morbide e tarate per una guida confortevole, il rollio non appare fastidioso e lo sterzo è preciso quanto serve. L’autonomia reale è di circa 350 km, posizionandosi nella media delle soluzioni dello stesso segmento; in ogni caso si tratta di una percorrenza adeguata per il genere di vettura.

Conviene?

Come accennato nel paragrafo iniziale, BYD Atto 3 si posiziona sul mercato italiano con un prezzo di quasi 42mila euro per l’allestimento base e poco più di 43mila euro per quello più premium. Il segmento di riferimento è quello, ormai più che affollato, dei SUV C dove ritroviamo (sotto i 4,5 metri di lunghezza) Kia Niro EV, Hyundai Kona EV 2023, DS 3 Crossback E-Tense, Opel Mokka-e, Peugeot e-2008 e Volkswagen ID.3. Soluzioni che, bene o male, condividono anche la medesima fascia di prezzo con prestazioni analoghe.

Sebbene da una prima analisi Atto 3 potrebbe apparire livellata alle altre proposte, il SUV a batterie del marchio cinese sembra sicuramente molto interessante sotto al punto di vista della batteria che offre una ricarica più veloce e di conseguenza un’attesa ridotta. In aggiunta a questo, Atto 3 ha dalla sua maggiore originalità (o esclusività) a livello di interni; un aspetto che potrebbe dividere, ma che è degno di nota. In linea generale, Atto 3 è un nuovo player che ci ha incuriositi parecchio e, anche se riconosciamo che è presente qualche piccolo problema di gioventù (qualche scricchiolio qua e là che però ricordiamo aveva anche Tesla nelle sue prime vetture), siamo sicuri che come in Europa Atto 3 riuscirà a essere presente anche sulle strade italiane. Ricordiamo che BYD Atto 3, nell'allestimento base, è compatibile (per un soffio!) con gli incertivi governativi (e lombardi): con le giuste mosse, è possibile ottenerla per poco più di 30mila euro.

Presenza assicurata anche dall’ottima offerta di lancio: coloro che l’acquisteranno in leasing potranno averla per 239 euro al mese (TAN 4,95%, anticipo 7.350 euro, riscatto 22.255 euro), con manutenzione ordinaria inclusa (3 anni o 60 mila km), garanzia prolungata (4+2 anni) e garanzia sulla batteria (8 anni). Incluso, in aggiunta, un charger domestico fino a 11 kW.