Le EV cinesi costano troppo poco, l'UE apre un'inchiesta

L'avanzata cinese nel mondo delle auto elettriche continua e ora l'UE pensa a come poterla contenere.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

L'Unione Europea ha avviato un'indagine riguardante i sussidi cinesi per i veicoli elettrici, poiché si è notato che i mercati globali sono "inondati da auto elettriche più economiche". Mercoledì scorso, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato questa indagine, affermando che i produttori cinesi di veicoli elettrici stanno beneficiando di sussidi statali. Questa indagine condotta dall'UE potrebbe portare a possibili tariffe, che avrebbero un impatto significativo sul mercato e sui produttori cinesi di veicoli elettrici.

Una politica di protezione presa in seguito alle continue importazioni incontrastate di veicoli provenienti dalla Cina realizzati specificatamente per la regione europea. Secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers (CAAM), le esportazioni di veicoli a batteria dalla Cina sono aumentate del 63,6% nei primi sette mesi dell'anno. Questa espansione in Europa è stata evidente durante l'IAA Mobility Show di Monaco, dove i produttori cinesi di veicoli elettrici hanno raddoppiato la loro presenza rispetto al 2021; i leader dell'industria automobilistica elettrica, tra cui BYD e MG di SAIC, hanno presentato modelli completamente elettrici di grande impatto destinati al mercato dell'UE.

Ad esempio, BYD ha introdotto sei veicoli elettrici, tra cui la berlina elettrica SEAL e SEAL U, appositamente progettati per i consumatori europei. Il prezzo iniziale del modello SEAL di BYD è di 45.000 euro, con un'autonomia che raggiunge i 570 km. NIO, invece, ha lanciato quest'estate la ET5 Touring, la sua prima station wagon elettrica, progettata per competere con marchi automobilistici tedeschi come Porsche e BMW.

A causa di questa incontrollata avanzata, le case automobilistiche tradizionali, come Volkswagen e Stellantis, stanno avvertendo la pressione competitiva. Secondo Jato Dynamics (come riportato da Reuters), il prezzo medio al dettaglio dei veicoli elettrici cinesi in Germania è inferiore del 29% rispetto ai modelli non cinesi, al netto degli incentivi e degli sconti. Nel contesto del Green Deal, l'UE ha approvato una legge che vieta la vendita di nuove auto a combustione interna a partire dal 2035, accelerando così l'adozione di veicoli elettrici nella regione. Tuttavia, sorgono preoccupazioni riguardo alle pratiche economiche cinesi che potrebbero spingere brand europei direttamente fuori dal proprio mercato di competenza.

Se l'UE dovesse imporre delle tasse sui veicoli elettrici cinesi, l'impatto si farebbe sentire su una vasta gamma di marchi che producono automobili in Cina, tra cui Tesla, Volvo, Polestar, Renault e BMW; a questo proposito, la Commissione avrà fino a 13 mesi per decidere se implementare una tassa superiore ad hoc e maggiore del classico 10%. Le azioni dei produttori cinesi di veicoli elettrici, tra cui NIO, Xpeng e BYD, hanno registrato una contrazione durante la sessione di negoziazione di mercoledì a seguito di questa notizia.