Formula E: la gara di Valencia ha evidenziato tutte le lacune delle F1 elettriche

L'ultima gara di Valencia ha evidenziato come un'applicazione troppo ortodossa del regolamento abbia limitato l'autonomia e l'esito della gara di Formula E, portando a risultati del tutto inaspettati.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Uno dei motivi principali per cui così tante case automobilistiche si sono iscritte al campionato della Formula E è quello di mostrare quello di cui sono capaci i veicoli elettrici moderni, evidenziando quanto siano lontani i giorni in cui si offrivano veicoli con potenza limitata e autonomia estremamente contenuta. Sfortunatamente, gli ultimi giri della recente gara a Valencia, in Spagna, si sono rivelati straordinariamente controproducenti per questo obiettivo sottolineando (anche) come le Formula E non siano in grado di sostenere una gara al di fuori dei percorsi cittadini.

Una serie di incidenti in condizioni di bagnato durante la prima delle due gare sul circuito Ricardo Tormo ha causato diversi periodi di safety car, incluso un clamoroso ritardo che ha dato il via a quella che avrebbe dovuto essere un'emozionante corsa di due giri verso il traguardo. Purtroppo, neanche la fine della gara si è rivelata piuttosto noiosa, in quanto un gran numero di partecipanti ha esaurito la propria autonomia dovendo necessariamente percorrere gli ultimi km a velocità ridotta prima di essere squalificati, lasciando la griglia con solo nove finalisti ufficiali.

Ad essere più precisi, l’energia c’era eccome ma a limitarla è stata un’applicazione troppo rigorosa del regolamento da parte della direzione di gara che ha tolto progressivamente energia in base agli ingressi della safety car. Tutto questo ha esposto diverse squadre a figure non certo memorabili, considerato che terminare la gara a passo d’uomo non è sicuramente l’obiettivo di nessuno; sarebbe bastato evitare di depotenziare le vetture applicando una pura regola matematica e lasciare quindi maggior margine per la parte conclusiva della gara.

Insomma, un avvenimento decisamente imbarazzante per il campionato di Formula E che vuole porsi quale alternativa moderna e green dei campionati più famosi. Osservare tutte quelle vetture muoversi a come delle lumache ha rievocato quella serie di vecchi stereotipi che il segmento elettrico si trascina da diversi anni, dall’introduzione dei primissimi veicoli. Un vero e proprio autogol per il settore.

Le regole sono le regole e qui non si discute, ma il vincitore della gara e quella manciata di piloti che sono riusciti a raggiungere il traguardo conservando l’energia hanno avuto più fortuna che altro. Alcuni piloti hanno evidenziato come la gara fosse “lo scherzo del fine settimana”, sottolineando come la cattiva gestione del regolamento abbia compromesso l’esito della gara.

La Formula E ha raggiunto ottimi risultati nel corso del tempo, assicurando vetture ora più veloci, prestazionali e capaci di coprire una distanza superiore. Vi ricordate i cambi d’auto a metà gara? Ecco, appunto. Il campionato di Formula E è una buona soluzione per evidenziare i progressi raggiunti ai produttori di sistemi, componenti o veicoli elettrici. Ci sono voluti diversi mesi per guadagnare una certa credibilità e i recenti avvenimenti rischiano di compromettere tutto il lavoro svolto.

Se una Formula 1 esaurisce la benzina, è un problema del Team o del pilota stesso. Qui le Formula E non hanno avuto problemi tecnici, ma hanno subito un’imposizione dai commissari di gara. Chi non segue il settore potrebbe tranquillamente pensare che si sia trattato di un problema legato alla tecnologia che alimenta le automobili “del futuro”.

La buona notizia che in seguito alla gara di Valencia, la direzione di gara ha deciso di modificare il regolamento e in particolare la gestione della carica in concomitanza dell’ingresso della safety car. Questo dovrebbe impedire che l’evento di Valencia si possa verificare di nuovo.

Rimane tuttavia, a nostro giudizio, un problema di fondo. Mentre i produttori di auto elettriche cercano di dimostrare come l’ansia da ricarica e l’autonomia dell’elettrico non siano un problema, il campionato di Formula E è costruito attorno a questi due concetti rischiando di creare una vera e propria confusione. Se da un lato la limitazione consente di rendere le gare più vivaci in alcune occasioni, dall’altra rischia di minare alla credibilità della tecnologia in generale.

Questo weekend si correrà nel Principato di Monaco e siamo speranzosi di assistere ad una gara equilibrata e senza clamorosi colpi di scena.