Greenpeace in Cina, allarme smog: le auto elettriche non bastano

L'inquinamento in Cina resta alle stelle, nonostante la diffusione delle auto elettriche: ne parla Greenpeace, che dà l'allarme.

Avatar di Francesco Daghini

a cura di Francesco Daghini

L’inizio delle Olimpiadi di Pechino 2022 è ormai alle porte, ed è quindi inevitabile che gli occhi del mondo siano puntati verso quello che succede in Cina; le immagini del villaggio degli atleti coperto dallo smog hanno già fatto il giro del mondo, riaprendo l’annosa discussione legata a come la Cina gestisce le sue emissioni inquinanti – o meglio, a come non le gestisce.

Un recente report di Greenpeace ha messo in guarda per l’ennesima volta verso il comportamento della Cina, specialmente in ambito industriale, dove le emissioni di CO2 sono davvero altissime, con ripercussioni molto pericolose sull’ambiente; l’industrializzazione della Cina è avvenuta a un ritmo davvero forsennato negli ultimi decenni, e il numero di automobili è aumentato di conseguenza, andando a sostituire quello che una volta era il mezzo di trasporto principale del paese, la bicicletta.

L’aumento del numero di automobili ha inevitabilmente portato ad un aumento dell’inquinamento – anche se come ben sappiamo le auto contribuiscono solo in una piccola parte rispetto all’industria o ai riscaldamenti casalinghi – ed è anche per questo motivo che in Cina si è diffusa molto più che da noi l’auto elettrica, anche di fascia economica. I numeri parlano chiaro, le auto elettriche in Cina sono in continua crescita, ma il ritmo non è sufficientemente alto e le emissioni inquinanti continuano ad aumentare.

Ci vorranno più di 10 anni prima che questo trend si inverta, a meno che non si cambino le politiche interne in modo rivoluzionario: secondo Greenpeace, entro il 2030 il 63% delle auto vendute dovrà essere a zero emissioni, e l’87% entro il 2035, per sperare di ridurre in modo sensibile le emissioni inquinanti e quelle di CO2. Gli obiettivi della Cina sono meno ambiziosi, dato che punta ad avere un 50% di auto elettriche circolanti entro il 2035.

Il capo di Greenpeace East Asia, Bao Hang, si è espresso con parole molto chiare: se non si vieterà la vendita di auto endotermiche entro il 2030 non si riuscirà a contrastare l’innalzamento della temperatura globale come stabilito dall’accordo di Parigi, e ad oggi le case automobilistiche cinesi sono ancora molto indietro sul programma, con le uniche due aziende ad avere un programma chiaro che sono in realtà straniere: Volkswagen, che punta a vendere almeno il 50% di auto elettriche entro il 2030, e Honda, che ha fissato un obiettivo del 40% per la stessa data.