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a cura di Valentina Acri

Grazie a due decreti emanati dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sono stati sbloccati i fondi del Pnrr destinati alle colonnine. Come ormai noto, affinchè la diffusione delle nuove vetture elettriche possa diventare capillare sull’intero territorio nazionale è indispensabile che vengano realizzate infrastrutture di ricarica per garantire un adeguato servizio a tutti gli automobilisti possessori di un veicolo a emissioni zero.

Nello specifico, i due decreti disciplinano l’accesso ai finanziamenti, che coprono fino al 40% delle spese con 713 milioni di euro, sui 741 milioni complessivi. Al fine di distribuire le colonnine in modo uniforme si farà riferimento all’utilizzo di stazioni di servizio e aree di sosta esistenti. Secondo quanto diffuso, la data entro cui dovranno terminare i lavori è fissata al 2025. Nel caso in cui non venga rispettata, si perderanno tutte le risorse.

Per il 2023 è prevista l’installazione delle prime 2.500 infrastrutture su superstrada e 4.000 destinate alle aree urbane. Nel complesso, dei 21.255 punti di ricarica, 7.500 sono previsti per le strade extraurbane e 13.755 nelle città.

Tali infrastrutture di ricarica contribuiranno alla riqualificazione dell’attuale rete di distribuzione carburanti, adeguandola alla futura mobilità sostenibile. I provvedimenti firmati dal ministro definiscono le tipologie di progetti e spese ammissibili, le modalità di selezione, come anche le porzioni di territorio nelle quali potrà essere organizzato il servizio, tenendo conto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità, nonché della massima diffusione e capillarità delle infrastrutture, fa sapere il Mase.

Per quanto riguarda la potenza, i punti di ricarica in superstrada raggiungeranno i 175 kW, una caratteristica fondamentale per poter garantire ricariche in tempi rapidi mentre le colonnine installate in città saranno limitate a 90 kW.

A tal proposito non sono mancate le parole del ministro Gilberto Pichetto Fratin che ha dichiarato:

C’era grande attesa per questi provvedimenti, che potranno consentire all’Italia di imprimere una marcia accelerata agli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti, dal cui raggiungimento dipende anche la qualità dell’aria e della vita nei nostri territori. Gli uffici hanno svolto un lavoro tecnico di alto livello, che non lascia indietro alcuna area del Paese, ma dà la grande possibilità all’intero sistema nazionale di guardare, mai così da vicino, quei traguardi di sostenibilità che attendono la nostra mobilità.