In Italia e nel resto dell'Unione Europea, è previsto un sensibile incremento del prezzo della benzina e del diesel; diversamente da quanto si possa pensare, questa volta la causa non è attribuibile alle fluttuazioni dei mercati o a disordini geopolitici, bensì a un'impostazione fiscale definita a Bruxelles.
Il prezzo del carburante ha mostrato una relativa stabilità recentemente, con la benzina che si attesta sopra 1,8 euro al litro e il diesel oltre 1,7 euro al litro, tuttavia l'introduzione di una nuova tassa (Emission Trading Scheme) a livello europeo potrebbe modificare tutto.
Diversi analisti hanno evidenziato che l'introduzione di tale sistema potrebbe incrementare i costi della benzina e del diesel a livelli significativi. Secondo quanto riportato, il prezzo al litro di benzina potrebbe aumentare anche di quaranta centesimi, una cifra considerevolmente più elevata rispetto alle previsioni iniziali, che stimavano un aumento contenuto a dieci centesimi per la benzina e dodici per il diesel.
Tiemo Wölken, eurodeputato tedesco e coordinatore per la politica ambientale del gruppo europeo dei Socialisti, in un'intervista a Euractiv ha condiviso che il prezzo per tonnellata di CO2 potrebbe salire fino a 200 euro, il quadruplo rispetto alle stime iniziali della Commissione Europea.
Per far fronte a queste nuove esigenze, la Commissione Europea ha istituito un fondo sociale per il clima dotato di 87 miliardi di euro; questo fondo mira a supportare chi sarà più colpito dall'aumento dei prezzi, ma potrebbe non essere sufficiente se le stime più pessimistiche venissero confermate. Non ci rimane che attendere per nuovi sviluppi, nella speranza che questo aumento possa essere limitato come invece preventivato.