Prova, Porsche Taycan Sport Turismo: come viaggiare comodi nel totale silenzio

Nella splendida Sardegna, più precisamente in Costa Smeralda, abbiamo avuto la possibilità di provare la nuova Porsche Taycan Sport Turismo.

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a cura di Federico Vecchio

Non è la prima volta che ci troviamo a provare l’elettrica di casa Zuffenhausen, già nei mesi scorsi infatti abbiamo avuto la possibilità di guidare per le strade di Milano e non due declinazioni della sportiva tedesca ad emissioni zero, più precisamente Taycan 4S e Sport Turismo GTS.
 

Per Porsche, Taycan rappresenta la prima proposta 100% elettrica e, a partire da qualche mese, è disponibile anche nelle varianti Berlina Sportiva, Cross Turismo e Sport Turismo; ma cosa cambia in concreto? Mentre la prima declinazione giunta sul mercato si avvicina al concetto di coupé o granturismo pura, la versione Sport Turismo vanta un look più da “familiare” con carrozzeria decisamente più classica e riconoscibile ai più. Cross Turismo, invece, nasce per coloro che apprezzano anche percorsi semplici in fuoristrada dove un passaruota allargato e le sagome di protezione possono effettivamente fare la differenza. 

Tante motorizzazioni e declinazioni 

La gamma Taycan è molto articolata e offre modelli con potenza compresa tra 326 e 625 o 761 cavalli, a seconda della declinazione. Discorso analogo per le batterie che, disponibili nei tagli da 79 e 93 kWh, permettono percorrenze comprese tra i 400 e i 500+ km nel ciclo WLTP.  

Ma come cambia in concreto la Sport Turismo? Immaginarsi la nuova versione, come accennato, non è difficile: la carrozzeria è la medesima di Cross Turismo, ma senza elementi dedicati al “fuoristrada”. Questo significa dire addio all’altezza da terra maggiore, alla mappatura Gravel e ai passaruota in plastica protettivi. Rimane però il tetto meno arcuato rispetto la berlina, aumenta l’abitabilità di bordo a tutto vantaggio della praticità. Mentre sotto “il cofano” non sono previste particolari modifiche e aggiornamenti, quello che cambia è la lista degli optional disponibili su richiesta come, ad esempio, il nuovo tetto panoramico con regolazione della luminosità. 

Tanti accessori e opzioni quindi, che proiettano Porsche in un mercato del tutto nuovo. Come ha precisato Pietro Innocenti, amministratore delegato di Porsche Italia, in occasione della presentazione della nuova gamma, Taycan al giorno d’oggi vale il 10% del venduto di Porsche in Italia; il 14% in tutto il mondo. Lo scorso anno sono state registrate vendite per 41mila vetture, a dimostrazione che la prima elettrica della casa tedesca non solo è apprezzata ma è capace di ottenere numeri anche di spessore in relazione al prezzo d’acquisto.  

Ora, con la versione Sport Turismo, anello di congiunzione tra la Berlina Sportiva e la Cross Turismo, Porsche punta a migliorare ulteriormente il risultato soprattutto in Italia dove, la carrozzeria, potrebbe attrarre ancora più acquirenti. Come abbiamo potuto apprezzare noi, in occasione delle prove stampa su più giorni, Taycan è una Porsche a tutti gli effetti: la dinamica di guida è eccezionale, le finiture degli interni sono di livello e le prestazioni, naturalmente, sono allineate a quelle dei restanti modelli e capaci di superare i competitor. 

Taycan Sport Turismo: la nostra prova in Costa Smeralda 

Nella splendida cornice della Costa Smeralda abbiamo avuto la possibilità di provare, in un percorso prestabilito disegnato da Porsche, le splendide Taycan Sport Turismo GTS, Turbo e Turbo S: le declinazioni più prestazionali. Con le potenze in gioco è difficile esprimere un parere oggettivo senza essere catturati dalle emozioni; inutile dirvi quindi che coprire lo scatto da fermo con una berlina elettrica da oltre 500 cavalli sia un’esperienza mistica da provare almeno una volta nella vita. 

In passato, sempre in casa Porsche, ho avuto la possibilità di provato la 992 Turbo, una supercar storica e d’eccellenza per il marchio di Zuffenhausen: pensavo di aver raggiunto il massimo in quell’occasione ma mi sbagliavo. A livello di guida, le tre Taycan si comportano in maniera quasi analoga complice la ricca serie di optional di bordo che rendono la dinamica di guida estremamente versatile ed entusiasmante.  

Nonostante la massa, comunque superiore alle 2 tonnellate (decisamente non un peso piuma ma in linea a quelle che sono le proposte rivali), i freni svolgono egregiamente il loro lavoro assicurando sempre un elevato grado di sicurezza: ben fatto Porsche! 

Non ci soffermiamo troppo sugli interni o sulla lunga lista di optional a disposizione del conducente e dei relativi occupanti; come da tradizione, Porsche equipaggia le proprie vetture di punta con una quantità di accessori davvero invidiabile. Come ad esempio i nuovi tessuti “race-tex” che abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano già durante la prova di Macan 2022 a Courmayeur. 

La nota negativa? I consumi. Come è facilmente intuibile, nonostante la batteria di grandi dimensioni, le potenze in gioco e la massa da muovere non rendono Taycan una campionessa di consumi. Il consiglio che ci teniamo a dare, per Taycan e molte altre elettriche è sempre il medesimo: pianificate bene le vostre mete in quanto con l’elettrico, soprattutto nei mesi più caldi quando si utilizza il condizionatore, l’autonomia potrebbe essere limitata.  

I prezzi di listino variano significativamente in base alla configurazione e personalizzazione; la versione base parte da 91mila euro (408 cavalli), mentre per la 4S sono necessari 111mila euro (530 cavalli). Per la GTS si arriva a 138mila euro (598 cavalli), mentre per Turbo (680 cavalli) e Turbo S (761 cavalli) si atterra rispettivamente a 160mila e 193mila euro. 

La versione migliore per noi? Probabilmente la GTS, la più equilibrata e meno estrema per la vita di tutti i giorni sebbene il pedale dell’acceleratore sia comunque estremamente modulabile; in ogni caso se oltre 190mila euro non son un problema, riteniamo che la Turbo S sia una soluzione davvero invidiabile.