Sospensioni attive per auto con recupero di energia

La specialista in sospensioni ZF lavora alle prime unità per auto con recupero di energia.

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a cura di Dario D'Elia

Un'azienda tedesca sta sviluppando le prime sospensioni attive per auto con recupero di energia. Una rivoluzione che potrebbe consentire soprattutto su terreni accidentati, ma anche su strade normali, di ricaricare le batterie e di conseguenza ridurre le emissioni di CO2.

Sospensione attiva con recupero di energia - clicca per ingrandire

Il progetto si deve alla collaborazione di ZF Friedrichshafen AG e Levant Power Corp. Quest'ultima, con sede in Massachusetts, ha realizzato una tecnologia chiama GenShock. In pratica le sospensioni sfruttano un sistema di gestione delle valvole per il liquido che consente sia il lavoro di ammortizzazione che di recupero dell'energia cinetica.

L'unità è esterna a ogni sospensione e dispone di un dispositivo di controllo, un motore elettrico e una pompa elettroidraulica, nonché regolatori per modificare il setting. Quando un veicolo attraversa terreni difficili, oppure accelera, frena e fondamentalmente le sospensioni sono chiamate a fare il loro lavoro il liquido interno passa attraverso la pompa a ingranaggi elettroidraulica collegata al motorino che converte l'energia cinetica in elettricità.

Le aziende coinvolte promettono un modesto consumo energetico, una minima complessità strutturale e costi accettabili. ZF è presente sul mercato con Continuous Damping Control (CDC) dal lontano 1994. Nel 2011 ha raggiunto un volume di produzione pari a 2,2 milioni di unità, rifornendo marchi di riferimento come Alpina, Audi, Bentley, BMW, Ferrari, Maserati, Opel, Rolls-Royce, Mercedes-Benz, Porsche e Volkswagen.