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Svolta ibrida per Lotus, non solo elettrico

Lotus rivede i piani per il futuro: non solo auto elettriche dal 2028, spazio anche a super ibride per mantenere la tradizione sportiva e soddisfare i clienti più esigenti.

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Avatar di Luca Zaninello

a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Pubblicato il 21/11/2024 alle 13:58

Lotus, storico marchio britannico di auto sportive, ha annunciato un cambio di strategia abbandonando i piani per una gamma completamente elettrica entro il 2028. Il CEO cinese Feng Qingfeng ha rivelato al salone di Guangzhou che l'azienda introdurrà anche versioni ibride dei suoi modelli, riconoscendo la riluttanza dei clienti di auto di lusso a passare interamente all'elettrico.

Questa decisione riflette una tendenza più ampia nel settore automobilistico, con molte case costruttrici che rivalutano i loro ambiziosi obiettivi di elettrificazione. Lotus svilupperà un sistema ibrido plug-in ad alte prestazioni, probabilmente con un range extender per ricaricare rapidamente la batteria.

La storia di Lotus è un affascinante viaggio nel mondo delle auto sportive britanniche. Fondata nel 1952 da Colin Chapman, Lotus ha sempre incarnato la filosofia del "semplificare, poi aggiungere leggerezza", un approccio che ha rivoluzionato il design automobilistico.

Nei suoi primi anni, Lotus si è fatta un nome nel mondo delle corse, in particolare in Formula 1. La sua innovativa tecnologia ha portato a numerose vittorie, tra cui sette campionati mondiali costruttori. L'iconica Lotus 25 del 1962 è stata la prima vettura di Formula 1 con telaio monoscocca, segnando un punto di svolta nella progettazione delle auto da corsa.

Un'interessante curiosità riguarda il logo Lotus: le lettere ACBC sono le iniziali del fondatore, Anthony Colin Bruce Chapman. Il triangolo verde e giallo rappresenta invece i colori tradizionali delle auto da corsa britanniche.

Negli anni '60 e '70, Lotus ha prodotto alcune delle auto sportive più iconiche della storia, come la Elan e la Esprit. Quest'ultima è diventata famosa anche per la sua apparizione nel film di James Bond "La spia che mi amava", dove si trasformava in un sottomarino.

Nonostante le sue dimensioni relativamente piccole, Lotus ha avuto un impatto enorme sull'industria automobilistica. La sua tecnologia è stata utilizzata da numerosi altri produttori, inclusa la DeLorean DMC-12, la cui scocca in acciaio inossidabile è stata progettata da Lotus.

Nel corso degli anni, Lotus ha attraversato varie fasi di proprietà, incluso un periodo sotto il controllo di General Motors. Attualmente, l'azienda è di proprietà del gruppo cinese Geely, che sta cercando di bilanciare la tradizione sportiva di Lotus con le esigenze del mercato moderno.

Il cambio di rotta di Lotus è particolarmente significativo considerando la sua precedente enfasi sull'elettrificazione totale. I modelli Emeya ed Eletre, inizialmente concepiti come puramente elettrici, riceveranno ora anche versioni ibride. Questa mossa mira a bilanciare le aspirazioni ecologiche dell'azienda con le preferenze dei consumatori e le realtà del mercato.

La collaborazione con partner come Geely e Renault giocherà un ruolo cruciale in questa transizione. L'acquisizione del 50% della divisione motori di Renault offre a Lotus l'accesso a tecnologie consolidate da adattare ai propri modelli.

Le vendite di Lotus nel 2024 sono state deludenti, con soli 8.631 veicoli venduti globalmente nei primi dieci mesi. L'Europa rappresenta il 35% del mercato, mentre la Cina solo il 25%, evidenziando le difficoltà del marchio nel mercato asiatico.

Per rilanciare il brand, si sta valutando un ritorno alle radici con la produzione di nuove auto sportive leggere, riprendendo modelli iconici come la Elise. Questa mossa potrebbe aiutare Lotus a mantenere la sua identità di marchio sportivo d'elite, pur adattandosi alle nuove esigenze del mercato automobilistico.

Fonte dell'articolo: www.automoto.it

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