Tesla sta avendo problemi seri, bloccata dagli scioperi in Svezia

Tesla affronta gravi problemi in Svezia a causa degli scioperi, influenzando la produzione e la distribuzione in Europa. I sindacati chiedono contratti collettivi

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Tesla sta avendo grosse difficoltà in Svezia (e in parte Norvegia), dove ha aperto diversi stabilimenti - anche se non c’è produzione di auto vera e propria. I sindacati nazionali, infatti, hanno dichiarato scioperi a oltranza finché la società non accetterà i contratti collettivi concordati con i sindacati stessi. Ai lavoratori del settore si sono unite molte altre categorie, tra cui elettricisti che rifiutano di intervenire negli impianti Tesla, o addetti alla logistica (portuali in particolare) che non movimentano le auto da e verso la Svezia.

Ci sono anche gli addetti postali, che non stanno consegnando le nuove targhe a Tesla rendendo impossibile completare l’immatricolazione delle nuove auto. Tesla ha denunciato per inadempienza il ministero dei trasporti svedese ma il problema ha già superato i confini del paese scandinavo. Persino i tassisti svedesi stanno smettendo di usare le Tesla per lavoro. Una situazione che Elon Musk ha definito “folle”

Il problema si sta traducendo in meno auto disponibili in tutta Europa, e in problemi di approvvigionamento per le fabbriche dell’azienda, in particolare la gigafactory tedesca. Inoltre, è sicuramente possibile che anche i cittadini di altri paesi seguano l’esempio degli svedesi. 

Che cosa sta succedendo a Tesla in Svezia?

"Questa confisca di targhe costituisce un attacco discriminatorio senza alcun supporto legale diretto a Tesla", hanno scritto gli avvocati di Tesla, chiedendo ai giudici che facciano qualcosa per far sì che le nuove targhe siano consegnate. 

Tuttavia la questione è molto più grande. Come spiega Miranda Bryant su The GuardianTesla non vuole nemmeno sentir parlare di contratti collettivi. Come molti colossi statunitensi (Apple fa più o meno la stessa cosa), infatti, l’azienda di Elon Musk si oppone fermamente anche solo all’esistenza di sindacati all’interno della sua struttura. 

Un approccio che più o meno può funzionare negli Stati Uniti, dove negli anni sono state approvate leggi che hanno via via ridotto il margine di azione dei sindacati. Ma la Svezia si sta rivelando molto diversa dal Texas. Qui il sindacato IF Metall ha dichiaro scioperi a oltranza fino a che Tesla non accetterà di seguire il contratto collettivo, i cui termini sono stabiliti tra le aziende e il sindacato. 

Migliaia di lavoratori in tutto il paese hanno deciso di partecipare alle proteste contro una mentalità industriale che mette in discussione il modello lavorativo dell’intera Nazione. 

"Siamo ben preparati a un conflitto prolungato", ha dichiarato un portavoce dell'IF Metall, Jesper Pettersson. "Purtroppo, al momento non abbiamo colloqui in corso con Tesla Sweden, ma come sempre siamo disponibili a ulteriori colloqui non appena possibile". 

Tesla subirà un impatto globale? 

Il giornalista svedese Martin Gelin suggerisce che Tesla potrebbe essere destinata a perdere questo scontro. Sicuramente è la prima volta che l’azienda deve affrontare un’agitazione sindacale di questo genere (o di qualunque altro genere, in effetti), e senz’altro non sono molti i paesi del mondo dove poteva succedere una cosa del genere. 

Rifiutandosi di stare al gioco, il gigante dell'auto di Elon Musk potrebbe aver scelto una battaglia impossibile da vincere. Quello che era iniziato come un piccolo disaccordo locale è cresciuto al punto da avere implicazioni globali, con potenziali effetti a catena per i movimenti sindacali e i lavoratori dell'auto in Europa e negli Stati Uniti.

La Svezia è uno dei paesi al mondo dove i sindacati sono più forti, e dove circa il 90% dei lavoratori è iscritto a una qualche organizzazione. Più di questo, poi, pesa il fatto che i lavoratori sono solidali tra loro: questa vicenda è nata da 130 meccanici e da un rifiuto di Tesla, e in pochi giorni è diventato un’ondata che potrebbe pesare sul marchio a livello globale. 

Che cos’è un contratto collettivo? 

Un contratto collettivo è un accordo negoziato tra un'organizzazione sindacale e un datore di lavoro, o un'associazione rappresentativa dei datori di lavoro. Questo tipo di contratto stabilisce le condizioni di lavoro e gli standard per i dipendenti di un'azienda o di un settore specifico. Le disposizioni all'interno del contratto collettivo possono riguardare una varietà di questioni, tra cui salari, orari di lavoro, benefici, condizioni di impiego, regole di sicurezza e altre condizioni lavorative.

L'obiettivo principale di un contratto collettivo è garantire un trattamento equo e giusto per i lavoratori, stabilendo norme standard che siano accettate da entrambe le parti coinvolte. In molti paesi, i sindacati sono coinvolti nella negoziazione di contratti collettivi per rappresentare gli interessi dei lavoratori e migliorare le condizioni di lavoro complessive.

Il contratto collettivo, dove esiste, supera e migliora le norme statali sul lavoro, come per esempio il salario minimo, i giorni di riposo, i compensi straordinari, il welfare aziendale e così via.