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Alcatel-Lucent e Telekom moltiplicano la banda larga

Alcatel-Lucent e Telekom Austria hanno effettuato il test di una tecnologia che moltiplica la velocità su reti in rame, portandola sui 100 metri al livello di quelle in fibra

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a cura di Giuseppe Saccardi

Pubblicato il 12/07/2013 alle 09:30 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:46

Alcatel-Lucent e A1, società austriaca del Gruppo Telekom Austria, hanno condotto il primo test sul campo, a livello mondiale, di una innovazione dei Bell Labs che trasforma le attuali reti in rame e le rende capaci di veicolare video, dati e informazioni a velocità superiori a 1 Gbit/s.

In linea con la strategia di focalizzazione di Alcatel-Lucent, le tecniche "vectoring" dei Bell Labs, già disponibili in reti VDSL2 commerciali, sono state adattate per la nuova tecnologia di trasmissione G.fast, che usa un’ampia frequenza di banda per raggiungere velocità estremamente elevate anche sulle esistenti linee in rame, su distanze brevi.

Il G.fast è pensato tipicamente per applicazioni a velocità di 500 Mbit/s su distanze fino 100 metri. Recentemente, prove di laboratorio condotte da Alcatel-Lucent hanno raggiunto velocità di 1,3 Gbit/s su una distanza di 70 metri, mostrando come il G.fast sia una promettente opzione a complemento delle reti in fibra.

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In qualunque progetto FTTH (Fibre-to-the-Home, ovvero fibra fino alla casa dell’utente), una parte significativa dei costi di connessione per abbonato è relativa agli ultimi metri tra l’armadio di rete stradale più vicino e la casa dell’utente. Questi costi possono essere evitati utilizzando il G.fast sulle esistenti linee telefoniche in rame, anziché dover realizzare nuovi lavori civili nelle strade o nelle proprietà private per posare nuova fibra.

La tecnologia vectoring dei Bell Labs risponde alla sfida posta dal G.fast. In molti casi applicativi reali, quali l’FTTB (Fiber-to-the-Building, cioè la fibra fino al palazzo), le linee in rame che servono case vicine sono raggruppate in un medesimo cavo; questo produce un “rumore” tra le linee o “crosstallk” (diafonia), che a sua volta riduce significativamente la velocità di trasmissione dei dati. Il G.fast vectoring annulla il crosstalk, stabilizza la qualità di trasmissione e permette alla tecnologia di esprimere tutto il suo potenziale.

La sperimentazione

La sperimentazione ha testato per la prima volta il G.fast su un singolo cavo di buona qualità, raggiungendo velocità massime di 1,1 Gbit/s su una distanza di 70 metri e di 800 Mbit/s su una distanza di oltre 100 metri.

Sui vecchi cavi non schermati, tipici della maggior parte dei cablaggi all’interno delle abitazioni, in Austria così come altrove, il trial ha raggiunto una velocità di 500 Mbps su distanze di 100 metri su una sola linea. Tuttavia, va osservato che una volta introdotta una seconda linea, a causa della generazione di crosstalk tra le due, la velocità del G.fast è scesa a solo 60 Mbit/s.

Successivamente è stato abilitato il vectoring per eliminare il crosstalk, riportando la velocità a 500 Mbit/s su una distanza di 100 metri. Si tratta, ai fini pratici, di un importante miglioramento per le reti DSL di più larga diffusione, che offrono tipicamente velocità di 5-30 Mbit/s, o le reti VDSL2 con vectoring che arrivano fino a 100 Mbit/s. I servizi FTTH tipicamente variano da 100 Mbit/s a 1 Gbit/s.

Non si deve però illudersi sulla pronta disponibilità della soluzione tecnologica. La G.fast, che ancora non è standardizzata, non sarà commercialmente disponibile prima di qualche anno. Tuttavia essa rappresenta una naturale evoluzione del VDSL2 che, con l’aiuto della tecnologia vectoring, permetterà ai service provider di offrire agli abbonati velocità da diverse centinaia di Mbit/s a oltre 1 Gbit/s su brevi distanze, in modo veloce ed efficiente.

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