Ca, l'App Economy come opportunità di business

Fenomeno dirompente in tutto il mondo, l'App Economy offre opportunità di business che molte imprese italiane non hanno ancora colto. Secondo un'indagine sponsorizzata da Ca Technologies, solo il 38% delle grandi aziende nostrane ne sfrutta i benefici contro il 52% del campione USA

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a cura di Claudia Rossi

"Quello dell'Application Economy è ormai un trend dirompente, che sta attraversando tutte le industry, modificando il nostro modo di vivere " esordisce così Michele Lamartina, neocountry leader di Ca Technologies, per spiegare un fenomeno strettamente collegato alla diffusione crescente di dispositivi mobile, utilizzati come veri e propri hub relazionali.

"Oggi gli utenti preferiscono interagire con le aziende tramite app mobile invece di usare i canali standard, sfruttando a pieno i benefici offerti da un ecosistema che fa leva su dispositivi sempre più intelligenti, qualità crescente delle connessioni e numero di applicazioni disponibili" continua Lamartina, sottolineando come la data d'inizio dell'App Economy sia da far risalire al 2008, anno in cui Apple ha varato il proprio App Store.

Michele Lamartina - neocountry leader di Ca Technologies

Allora erano solo 500 le app disponibili, oggi sono 1.200.000, un dato che fotografa bene il boom di un fenomeno capace di avere forti impatti sociali ed economici non solo sul consumatore, ma anche sulle imprese che hanno la possibilità di incrementare il proprio fatturato attraverso nuovi servizi e un migliore customer care.

"Fondamentale è sapere che chi si muove per primo all'interno delle logiche dell'App Economy, trarrà un vantaggio maggiore rispetto ai competitor" sottolinea Lamartina, presentando il valore di un mercato che oggi a livello europeo si attesta attorno ai 16,5 miliardi di euro, ossia il 19% del fatturato mondiale legato allo sviluppo delle app. Un dato decisamente interessante, soprattutto considerato il trend di crescita del 12% sul 2013.

Si tratta di un'effervescenza che a livello italiano non trova, però, grande riscontro, almeno in base ai risultati di una recente indagine condotta da VansonBourne per conto di Ca.

Secondo gli esiti della ricerca “How to Survive and Thrive in the Application Economy”, realizzata sulla base delle risposte fornite da 1.450 responsabili It di realtà enterprise di 13 Paesi al mondo (inclusa l'Italia, che ha partecipato con 100 soggetti), solo il 38% delle grandi aziende nostrane sembra reagire in maniera “efficace” o “estremamente efficace” a questo nuovo fenomeno, contro il 52% del campione statunitense.  

Fra i motivi dell’inerzia rilevata si iscrivono vincoli di bilancio (citati dal 33% delle imprese italiane), la mancata comprensione dei benefici da parte dei quadri direttivi (27%) e la difficoltà a cambiare la strategia societaria (25%).

Eppure  gli effetti dell’Application Economy sono già percepibili: circa il 44% delle aziende interpellate ha confermato che l’Application Economy sta determinando un effetto fortemente dirompente sul proprio settore (percentuale più alta di quella rilevata in Germania, Spagna e Regno Unito), mentre il 31% sta già avvertendo i contraccolpi al proprio interno.

Svariati segni colti dalle realtà italiane sembrerebbero indicare la necessità di agire senza indugio. Secondo lo  studio, il 90% delle linee di business intervistate sarebbe soggetto a forti sollecitazioni e richieste di rilascio di nuove applicazioni o servizi in tempi più brevi rispetto al passato, sia per contrastare la concorrenza (60%) sia per assecondare le aspettative dei clienti (44%).

In risposta a queste nuove esigenze, l’84% delle aziende ha in progetto di velocizzare la realizzazione delle applicazioni attraverso un approccio DevOps, ossia una metodologia che coniuga sviluppo e operation per semplificare i processi e attuare in tempi brevi servizi di qualità elevata.

A livello internazionale, l'indagine mostra che le aziende già attive su questo fronte stanno registrando incrementi del fatturato del 106%, una crescita degli utili del 68 e una crescita del 50 nel giro d’affari derivante da nuovi prodotti e servizi.  

Tra le altre intenzioni dichiarate, le aziende italiane hanno affermato di voler riportare almeno parzialmente in casa lo sviluppo del software, ponendo maggiore accento sulle funzioni applicative legate al business, mentre il 46% ha già acquisito o acquisirà una software house nei prossimi 12 mesi per aggiungere nuove competenze e professionalità.  

"Nell’ultimo anno - dichiara Fabio Raho, solution account director South Europe di Ca -, le imprese italiane hanno rilasciato in media 3,9 app di tipo customer-facing, meno della metà di quelle lanciate dalle loro omologhe tedesche e meno di quelle nel Regno Unito e in Spagna".

Un dato che, se da una parte testimonia il forte ritardo delle realtà locali, dall'altro mostra un mercato che deve essere ancora aiutato a cogliere le tante opportunità di business che l'App Economy è in grado di offrire.