Chef italiani battono Yelp a suon di recensioni negative

Si dice sempre che il Web influenza i gusti delle persone e forse è vero, ma due ristoratori italiani si sono ribellati e da alcuni anni compensano con uno sconto del 50% sulla pizza i clienti che, soddisfatti, accettano di postare una recensione negativa su Yelp. Ecco la loro storia.

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a cura di Alessandro Crea

Quella di Davide Cerretini e di Michele Massimo, entrambi toscani trapiantati in California dove hanno il ristorante Botto Bistro, è una storia strana, che parte da lontano, ma che merita di essere raccontata perché tocca da vicino alcuni aspetti cruciali del Web.

Da un paio di anni infatti i due toscanacci terribili si sono messi in guerra addirittura con un gigante delle recensioni online come Yelp, a modo loro ovviamente, ma stanno ottenendo ottimi risultati e ultimamente sono assorti anche all'onore delle cronache, statunitensi ma non solo.

Il problema, come riferiva già nel 2014 Cerretini, è nato nel momento in cui è scattata l'iscrizione a Yelp. "L'iscrizione è automatica, non puoi fare nulla per impedirla" spiegava infatti quasi due anni fa Cerretini a un altro giornale, "Poi la stessa società ti chiede con insistenza di fare pubblicità con Yelp: guarda caso, chi accetta vede sparire le recensioni negative, mentre chi rifiuta finisce col perdere punti nel ranking".

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Ecco, questo è il nodo cruciale di tutto. Fermo restando che al momento nulla è stato provato in maniera definitiva, alzino la mano quanti di voi non si sono mai soffermati nemmeno un momento a chiedersi quanto valgano davvero le recensioni, positive o negative, che tutti noi consultiamo quotidianamente sul Web.

Magari il fenomeno non è generalizzato, magari in realtà non riguarda nemmeno Yelp, tuttavia è bene riflettere sulla forza con cui gli attori del Web più importanti possano eventualmente influenzare e addirittura orientare i gusti degli internauti.

Cerretini e Massimo però decidono di reagire in maniera originale: Botto Bistro dovrà diventare il peggior ristorante-pizzeria degli Stati Uniti, almeno sulla piattaforma Yelp, per mettere in crisi il sistema di affidabilità della piattaforma.

Iniziano così a proporre ai propri clienti di recensirli negativamente se hanno mangiato bene, offrendogli in cambio uno sconto del 25% sulla pizza e la strategia funziona davvero: nel giro di un paio di mesi il giudizio ristorante crolla a una stella e mezzo, in compenso invece i due vedono crescere il proprio giro d'affari, perché ora tutti vogliono andare a mangiare nel "peggiore ristorante degli Stati Uniti", forse per capire come sia possibile che un posto abbia giudizi così omogeneamente negativi.

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In questi due anni inoltre la situazione non è andata scemando da sola come si auguravano i vertici di Yelp ma è invece assurta a questione nazionale, spopolando in tutti gli States e attirando l'attenzione di media importanti come USA Today, Time, ABC e CBS.

Cerretini e Massimo hanno sfilato nelle principali radio e nei talk show televisivi a stelle e strisce e il loro caso è apparso addirittura in alcuni studi nelle università di Berkeley e Stanford, oltre ad essere citato come esempio durante un congresso in Europa delle Nazioni Unite per parlare delle possibili strategie per contrastare la "propaganda terroristica sui social media" e finendo per ispirare anche un recente puntata di South Park, il famoso cartone satirico.

A marzo infine due italiani saranno tra i protagonisti del docufilm "Billion Dollar Bully" che parteciperà a festival di primo piano a San Francisco e a Los Angeles e il cui trailer sta riscuotendo grande interesse.

Non sappiamo come si concluderà la storia, del resto l'immagine di Yelp come piattaforma non sembra essere stata scalfita più di tanto, così come la fama del ristorante non ha sofferto delle recensioni negative, ma sicuramente il caso rappresenta un'ottima occasione per riflettere sui meccanismi profondi del Web.