Dispositivi mobili per un business che cambia

Una rivoluzione di business che guida lo sviluppo tecnologico e, nello stesso tempo, viene condizionata dall’evoluzione di dispositivi sempre più versatili e multiformi che puntano a soddisfare ogni esigenza d’utilizzo

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a cura di Riccardo Florio

L’innovazione è una delle ricette anticrisi che viene sventolata in questi ultimi tempi. Innovazione di prodotto, soprattutto, grazie alla quale è possibile differenziarsi sul mercato, ma anche innovazione dei processi, che permette di accrescere la competitività, riducendo il time to market o creando un nuovo e virtuoso rapporto con clienti e partner.

La mobility è certamente uno dei fattori che spingono in questa direzione e che stanno alimentando un processo di business transformation che si sta compiendo all'insegna della richiesta di sempre maggiore versatilità e flessibilità.

Il successo della mobilità è guidato dall’idea di libertà: libertà di utilizzare il dispositivo che ci è più familiare, l’applicazione più semplice, di scegliere quando lavorare, da dove accedere alle informazioni e come interagire con gli altri.

In questo processo le aziende vedono l'opportunità di incrementare la produttività del proprio personale sia in termini di incremento di efficienza sia di ore di lavoro. Non a caso le e-mail di lavoro che giungono nel week end (spesso non ignorabili perché arrivano dal proprio capo) stanno diventando una sgradevole consuetudine.

In questo scenario di grande rinnovamento di business, le tecnologie mobili stentano più che in altri contesti a trovare una convergenza verso standard (perlomeno de facto) mentre le definizioni di notebook, tablet e smartphone si fondono e lasciano presagire che si stia preparando la strada a un dispositivo unico, tuttofare, adatto a ogni esigenza di lavoro ma, soprattutto, mobile.

I dispositivi mobili sono l'interfaccia per il nuovo modo di lavorare e ad essi si chiede innanzitutto di essere facili da utilizzare, veloci nel consentire l’accesso ai dati e nel restituirci le informazioni che cerchiamo, sempre connessi e ad alte prestazioni.

Ma anche belli. Uno dei prezzi che la tecnologia ha dovuto pagare al fenomeno della consumerizzazione è il crescente peso del design nelle scelte di business; a volte persino come concreto elemento di valore aggiunto di produttività, per l'innestarsi di meccanismi di soddisfazione personale nell'utilizzo di uno specifico dispositivo.

La versatilità chiesta ai dispositivi mobili, in realtà, segue la maggiore versatilità richiesta ai lavoratori odierni, legata al mescolarsi delle funzioni e a un'organizzazione sempre più orizzontale dei compiti; mentre le funzioni di comunicazione e collaborazione avanzate rispondono a modi di lavorare organizzati in team che sono costituiti sempre più spesso da persone che operano da più continenti e su fusi orari differenti.

Le elevate prestazioni sono lo specchio dell’accelerazione inarrestabile dei processi di business e dell'esigenza di rispondere, nel minor tempo possibile, ai voleri del mercato che le aziende cercano di intercettare ormai in tempo reale.

In questo processo di rinnovamento diventa fondamentale affrontare la mobilità come un percorso strategico che coinvolga trasversalmente l'azienda e i suoi processi e non, invece, come un "add-on" tecnologico.

Conseguire i vantaggi promessi dalla mobility è, infatti, possibile solo se i cambiamenti organizzativi necessari sono supportati da tutta l’azienda. In altre parole, non sono cambiamenti che possono essere imposti dal dipartimento IT, ma tantomeno possono essere effettuati dalle funzioni di business senza il supporto di quest’ultimo.

Anche la scelta dei dispositivi deve, quindi, rientrare in questo contesto e risultare coerente con la visione strategica aziendale per il conseguimento degli obiettivi di business.