Geo-blocking, acquisti online senza frontiere in Europa

Shopping online libero in Europa. Entro il prossimo Natale potremo dire addio a blocchi geografici, reindirizzi automatici, sovrapprezzi e commissioni gonfiate sulle carte di credito. Resterà il limite per i prodotti sottoposti a copyright: video, musica, serie TV, giochi, applicazioni per dispositivi mobili, film, ma tra due anni se ne riparlerà.

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a cura di Pino Bruno

Siete già pronti per gli acquisti di Natale? Certo, è un po' presto, ma quest'anno c'è una novità: si potrà acquistare online ovunque in Europa, senza più limitazioni, sovrapprezzi, e commissioni gonfiate sulle carte di credito. È la fine (parziale) del geo-blocking. Il negoziante francese, irlandese, greco, polacco, spagnolo, svedese, eccetera non potrà più bloccare la vendita al di fuori del suo territorio nazionale, che si tratti di beni materiali o servizi. Scatta il roaming dello shopping online, tranne che per i prodotti sottoposti a copyright.  

Già, perché il Parlamento Europeo non ha voluto/potuto andare oltre nello sblocco di video, musica, serie TV, giochi, applicazioni per dispositivi mobili, film, cioè dei prodotti sottoposti al diritto d'autore. Nessun limite invece per i servizi digitali senza diritti d'autore, ad esempio cloud e hosting di siti web. D'altronde, per quanto riguarda lo streaming TV, chi vive all'estero ha imparato ad arrangiarsi per non essere tagliato fuori dalla vita del paese di origine.  

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Uno studio della Commissione europea ha analizzato migliaia di siti internet di e-commerce in tutta l'Unione e ha accertato che solo nel 37% dei casi gli utenti di un paese UE sono riusciti a completare gli acquisti su un sito di un altro paese europeo. Inoltre alcuni siti di e-commerce non accettano modalità di pagamento (ad esempio carte di credito) di un altro paese europeo, oppure, nei siti in cui esiste la registrazione, l'utente non riesce a registrarsi se ha un indirizzo in un altro paese dell'Unione.

geo blocking

C'è poi il "trucco" del re-indirizzamento. Esempio. Una persona in Italia vuole comprare un capo di abbigliamento su un sito francese. Lo mette nel carrello, controlla di aver scelto la taglia e il colore giusti e clicca su "Procedi all'acquisto". A quel punto sullo schermo appare il messaggio "la stiamo reindirizzando sulla pagina italiana del sito" e automaticamente appare la versione italiana del sito, in cui l'articolo scelto però non è disponibile. Questo è il re-indirizzo automatico ed è uno dei tanti modi in cui si manifestano i blocchi geografici, impedendo ai consumatori di scegliere i negozi online che preferiscono.

Non c'è però da parte del commerciante l'obbligo di consegna in tutti i Paesi UE, ma il consumatore si può mettere d'accordo per il ritiro degli acquisti in uno dei Paesi in cui il commerciante è operativo. Anche questi limiti però saranno superati con il tempo e grazie al nuovo impulso che la fine del geo-blocking darà certamente al commercio online.

Quanto ai vincoli su film, musica, serie TV, eccetera, c'è una concreta speranza. Tra due anni le misure saranno sottoposte a revisione e potrebbero dunque cessare le restrizioni. Si tratta comunque di un passo avanti e poi anche per l'abolizione del roaming telefonico si è proceduto per gradi, anno dopo anno.