HPE, l'86% dei leader IT vuole l'as-a-Service

I decision maker affermano che l’as-a-Service (aaS) sarà molto importante per il futuro della propria azienda (58%), la competitività (55%) e la crescita (53%)

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a cura di Antonino Caffo

Quasi nove decision maker IT (ITDM) su dieci (87%) affermano che le loro organizzazioni hanno iniziato a implementare soluzioni aaS o hanno già completato il processo, mentre il 71% di loro si dice preoccupato dal dover tenere il passo con il mutevole panorama aaS.

Questi alcuni dei dati che emergono dal report "2019 As-a-Service: Driving Change Report" presentato recentemente da HPE, che ha coinvolto oltre 1.000 ITDM presso aziende di tutte le dimensioni (da 50 dipendenti a oltre 10.000) negli Stati Uniti, in Germania e nel Regno Unito, per esplorare le opportunità e l'impatto futuri di modelli di consumo as-a-Service (aaS).

«Le aziende di tutte le dimensioni stanno abbracciando modelli as-a-Service per stimolare innovazione e agilità così da essere protagonisti del cambiamento, piuttosto che esserne vittima» ha dichiarato Phil Davis, President of Hybrid IT di Hewlett Packard Enterprise.

L'adozione dell'as-a-Service è in crescita: quasi nove ITDM su dieci (87%) riferiscono che le loro organizzazioni hanno iniziato a implementare soluzioni aaS o hanno già completato il processo. Inoltre, tre quarti (75%) di tutti gli ITDM intervistati si aspettano che la propria organizzazione passi alla piena adozione delle soluzioni aaS in meno di cinque anni.

L’aaS è fondamentale per stare al passo con il panorama competitivo e rimanere strategici: i dirigenti riconoscono la necessità fondamentale di modernizzare l'IT per supportare la crescita aziendale futura e il vantaggio competitivo. Le soluzioni aaS sono ritenute molto importanti per il futuro della loro azienda (58%), la competitività (55%) e la crescita (53%).

Se tre quarti degli ITDM concordano sul fatto che nella loro organizzazione, i dati vengono archiviati in silos separati tra cloud pubblici e privati ​​(77%) e ammettono che tali silos rappresentano una sfida chiave (75%) per le loro attività. Circa due terzi (66%) dichiarano che la migrazione dei dati verso il cloud pubblico nella propria organizzazione è attualmente bloccata.

Inoltre, gli ITDM più giovani temono che il proprio ruolo diventi obsoleto a causa dell’aaS: i risultati del sondaggio mostrano che meno di un quarto degli ITDM dai 55 anni in su (23%) è preoccupato che l'adozione della aaS possa rendere il proprio lavoro obsoleto, rispetto ai quasi due terzi (60%) dei 22-34enni.

C'è la considerazione della modalità aaS come fonte di crescita e opportunità per i professionisti IT: nonostante i cambiamenti in vista e l'apprensione da parte dei giovani ITDM, circa nove degli intervistati su dieci (87%) concordano sul fatto che l'adozione di aaS farà progredire la loro carriera e prevede un cambiamento nei loro ruoli, dal supporto informatico quotidiano ad una funzione di strategia aziendale.

A livello globale, sette ITDM su dieci affermano che l'adozione di aaS renderà più importante il loro ruolo all'interno dell’organizzazione (72%) e darà loro un maggiore controllo sui dati (70%) e sul budget (71%).

Non è un caso se nel giugno 2019, HPE si è impegnata a offrire l'intero portafoglio as-a-Service entro il 2022. HPE ha anche annunciato il lancio di HPE GreenLake Central, una piattaforma hybrid cloud di nuova generazione fornita as-a-Service.