I giovani tra i 22 e i 25 anni stanno pagando il prezzo più alto quando si parla di Intelligenza Artificiale, trovandosi sempre più spesso tagliati fuori dal mercato del lavoro proprio nel momento cruciale per iniziare il loro percorso professionale. Una nuova ricerca dell'Università di Stanford rivela come l'intelligenza artificiale stia rimodellando drasticamente le opportunità di impiego, creando un divario generazionale che potrebbe avere conseguenze durature sull'intera economia. Lo studio giunge alle stesse conclusioni di una ricerca Microsoft pubblicata a luglio 2025.
L'analisi dei dati di milioni di lavoratori presso migliaia di aziende dipinge un quadro allarmante: l'occupazione giovanile è crollata del 13% negli ultimi tre anni nei settori più esposti all'automazione intelligente. Erik Brynjolfsson, professore di Stanford ed economista che ha guidato lo studio, non usa mezzi termini nel descrivere il fenomeno come "il cambiamento più rapido e diffuso" mai osservato nel mondo del lavoro, superato solo dalla transizione al lavoro da remoto durante la pandemia.
Le professioni nel mirino dell'intelligenza artificiale includono manager operativi, contabili, revisori dei conti, direttori generali, sviluppatori software, rappresentanti del servizio clienti, receptionist e impiegati informativi. Mentre i lavoratori più giovani vengono sistematicamente esclusi da questi ruoli, i colleghi più esperti mantengono o addirittura migliorano la propria posizione occupazionale negli stessi settori.
L'esperienza come scudo contro l'automazione
La ragione di questa disparità risiede in un fattore che l'IA non può ancora replicare: l'esperienza pratica accumulata sul campo. I professionisti senior possiedono una conoscenza contestuale e una capacità di problem-solving che deriva da anni di lavoro, elementi che rappresentano ancora un vantaggio competitivo insormontabile rispetto alle macchine.
Ma c'è un paradosso fin troppo evidente: se le aziende continuano a preferire l'intelligenza artificiale per i ruoli entry-level, come nasceranno i futuri esperti? Brynjolfsson avverte che le industrie potrebbero trovarsi in difficoltà nel reperire la prossima generazione di professionisti qualificati, creando un circolo vizioso che potrebbe compromettere la crescita a lungo termine. Non a caso la ricerca richiama il simbolico canarino in miniera.
Non tutte le aziende affrontano l'intelligenza artificiale allo stesso modo, e questa differenza di approccio si riflette direttamente sulle politiche di assunzione. Le organizzazioni che vedono l'IA come uno strumento per potenziare la forza lavoro esistente tendono ad assumere più personale umano, mentre quelle che la considerano un sostituto diretto dei dipendenti riducono drasticamente le assunzioni.
Questa tendenza trova conferma in un altro studio condotto dalla società di venture capital SignalFire, che monitora i cambiamenti lavorativi di oltre 650 milioni di profili LinkedIn. I dati mostrano che le grandi aziende tecnologiche hanno ridotto le assunzioni entry-level del 25% tra il 2023 e il 2024, aumentando contemporaneamente le assunzioni di professionisti esperti.
Le previsioni degli esperti: uno scenario inquietante
Le voci più autorevoli nel campo dell'intelligenza artificiale stanno lanciando allarmi sempre più pressanti. Geoffrey Hinton, premio Nobel spesso chiamato il "Padrino dell'IA", prevede che la tecnologia "sostituirà semplicemente tutti" nei lavori d'ufficio, con paralegal e operatori dei call center particolarmente a rischio nel breve termine.
Ancora più drastica è la previsione di Dario Amodei, CEO di Anthropic, secondo cui l'intelligenza artificiale potrebbe conquistare fino alla metà di tutti i lavori entry-level nei settori impiegatizi entro i prossimi cinque anni. Una prospettiva che, se dovesse materializzarsi, potrebbe portare la disoccupazione fino al 20%, con conseguenze socioeconomiche di portata storica.
La capacità dell'intelligenza artificiale di gestire compiti di routine si sta rapidamente espandendo: dalla programmazione alla ricerca, fino alla creazione di applicazioni web complete, le competenze tradizionalmente associate ai ruoli junior stanno diventando sempre più automatizzabili, ridefinendo per sempre il concetto stesso di ingresso nel mondo del lavoro.