IA, automazione, quantum computing: le novità del Reply Xchange 21

Tatiana Rizzante e Filippo Rizzante, CEO e CTO di Reply, ci raccontano le novità del gruppo in un anno di ripresa

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a cura di Antonino Caffo

L'edizione annuale dell'evento Xchange di Reply va in scena, per ovvie ragioni di distanziamento sociale, in modalità solo online. Questo non ha limitato la serie di novità introdotte dal gruppo, anzi, ha permesso di realizzare un evento digitale molto ricco, poggiato su una piattaforma interattiva e dinamica.

In un incontro con la stampa, Tatiana Rizzante e Filippo Rizzante, CEO e CTO di Reply, hanno raccontato i trend che seguirà il gruppo in un anno di forte ripresa. Parte dell'interesse va, ovviamente, alla tecnologia. «Microsoft, Google e altri giganti dell'hi-tech hanno segnato i passi di dove sta andando lo studio della tecnologia di alta fascia» spiega il CTO.

«Pensiamo agli sviluppi sul linguaggio naturale, su come le nuove tecnologie avranno algoritmi e dati a supporto per produrre codici più velocemente. Questo è anche conseguenza della mancanza di specialisti in tale mondo, dove le skill non sono mai abbastanza. Giorno dopo giorno nascono strumenti nuovi con cui creare software e come gruppo non possiamo che seguire e dettare tali trend».

Futuro automatizzato

«Uno scenario che seguiamo con interesse è quello della general artificial intelligence, che disegna progetti in cui si cerca di simulare il comportamento del cervello umano. Niente di semplice e niente di così imminente ma è evidente che quando i big rilasciano modelli in open source in tali settori, il panorama stesso può crescere e migliorarsi».

«Vediamo due grossi ambiti nel futuro di Reply: l'intelligenza artificiale e l'automazione del lavoro» prosegue il CEO Rizzante. «Non a caso, abbiamo team che già sviluppano software con una componente molto alta di automatizzazione. Stiamo inoltre lavorando alla nuova generazione del nostro automation center, che verrà lanciata questo autunno, e che si basa ancora di più su logiche di automazione».

Il digital workplace

La conseguenza spinta dalla pandemia, del ricorso in massa al lavoro da remoto, ha accelerato in misura diretta i progetti di Reply in tale ambito. «Il remote working, oggi, richiede l'utilizzo di strumenti di comunicazione e collaborazione che però sono passivi».

«Il futuro è invece fatto sempre più di modalità ibride, in cui piattaforme maggiormente interattive permetteranno di metabolizzare meglio il ricorso alla produttività fuori dall'ufficio» continua Tatiana Rizzante. Secondo Reply, il back to normal non prevede un ritorno tout-court alla situazione pre-pandemica, anzi, le tecnologie in via di sviluppo incentiveranno ulteriormente framework di lavoro differenti e meno standardizzati di un tempo.

Reply, al suo interno, ha un'area dedicata all'analisi dell'evoluzione del mondo IT. «Studiamo ambiti come la transizione dal code al low-code, la creazione di nuove digital experience, il lavoro futuristico sui dati» conclude Filippo Rizzante.

«Da anni investiamo anche sul quantum computing, un contesto che si porta dietro una serie di elementi probabilistici e inferenziali che prevedono la presenza di skill dedicate. Questo per noi è un vantaggio, visto che ci siamo mossi in tempo realizzando già progetti in partnership con vendor dedicati».