IBM protegge i dati con il Cloud

Una avanzata soluzione IBM basata sul Cloud protegge i dati con un algoritmo che previene la condivisione indesiderata di dati personali

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a cura di Giuseppe Saccardi

IBM ha annunciato una tecnologia basata sul cloud per proteggere meglio i dati personali online, tra cui data di nascita, indirizzi e numeri di carta di credito. Denominata Identity Mixer, si basa su un algoritmo crittografico per codificare gli attributi d’identità certificati di un utente, quali età, nazionalità, indirizzo e numero di carta di credito, in modo da consentire all’utente di rivelare a terzi solo elementi selezionati.

Identity Mixer può essere utilizzato ad esempio all’interno di un portafoglio digitale, che contiene le credenziali certificate da una terza parte “fidata”, come ad esempio una carta d’identità elettronica rilasciata da un’autorità pubblica. È importante sottolineare, evidenzia IBM, che l’emittente delle credenziali non è a conoscenza di come e quando esse vengono utilizzate.

"Identity Mixer permette agli utenti di scegliere con precisione quali dati personali condividere, e con chi. Ora i web service provider possono migliorare il loro profilo di rischio e l’affidabilità verso i clienti; e il tutto risiede in cloud, facilitando così la programmazione per gli sviluppatori", ha spiegato Christina Peters, Chief Privacy Officer di IBM.

Già disponibile per il download e funzionante su smart card, Identity Mixer è ora a disposizione anche degli sviluppatori sotto forma di web service in IBM Bluemix, il cloud Platform-As-Service di IBM, che mette a fattor comune il software IBM, le tecnologie open source e quelle di terze parti. A partire da questa primavera, gli abbonati a BlueMix potranno sperimentare Identity Mixer nell’ambito delle proprie applicazioni e dei propri web service.

Per dimostrare la nuova versione cloud di Identity Mixer, gli esperti di IBM stanno collaborando in Europa e in Australia con partner del mondo accademico e dell’industria a un nuovo progetto pilota, denominato Authentication and Authorization for Entrusted Unions (AU2EU).

In questo progetto, della durata di due anni e dal valore di 8,6 milioni di euro, Identity Mixer verrà testato in due scenari: in Germania con la Deutsches Rotes Kreuz (DRK, ovvero la Croce Rossa tedesca) e con la Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO), l’agenzia scientifica nazionale australiana.

Nel progetto pilota AU2EU, 20 partecipanti della DRK nella Germania sud-occidentale saranno dotati di sensori per attività all’interno delle abitazioni e il monitoraggio di stato. I dati raccolti da questi sensori saranno trasferiti a un server cloud dedicato, dove saranno analizzati per stabilire il tipo di assistenza richiesta.