Il dibattito sull'intelligenza artificiale nel mondo del lavoro si sta concentrando sempre più su una domanda cruciale: chi dovrebbero sostituire per primi i sistemi automatizzati? Mentre molte aziende guardano con interesse alla possibilità di rimpiazzare i dipendenti più giovani e meno esperti con strumenti di AI, considerandoli più facilmente sostituibili, questa strategia potrebbe rivelarsi un errore dalle conseguenze devastanti.
Matt Garman, amministratore delegato di Amazon Web Services, ha lanciato un monito che va controcorrente rispetto alle tendenze attuali del mercato tecnologico.
L'approccio di sostituire il personale junior con l'intelligenza artificiale rappresenta secondo Garman "una delle cose più stupide" che abbia mai sentito. Il dirigente di Amazon ha evidenziato come questa visione a breve termine ignori completamente la realtà operativa delle moderne organizzazioni tecnologiche. I dipendenti più giovani, contrariamente a quanto si possa pensare, non sono il tallone d'Achille da eliminare, ma rappresentano invece le risorse più economiche e paradossalmente più competenti nell'utilizzo degli strumenti di intelligenza artificiale.
La contraddizione è evidente: proprio coloro che vengono considerati più facilmente rimpiazzabili sono in realtà quelli che meglio sanno sfruttare le potenzialità dell'AI. Durante un'intervista al podcast "Matthew Berman", Garman ha sottolineato come i giovani dipendenti siano naturalmente più inclini ad adattarsi e utilizzare efficacemente le nuove tecnologie, diventando così moltiplicatori di produttività piuttosto che ostacoli al progresso.
Il rischio di una generazione perduta
L'allarme lanciato da Garman tocca un punto fondamentale per il futuro dell'innovazione tecnologica. Se le aziende continuano a eliminare sistematicamente i ruoli entry-level, come faranno a formare la prossima generazione di esperti? Il dirigente pone una domanda provocatoria ma essenziale: cosa accadrà tra dieci anni quando non ci sarà più nessuno che abbia sviluppato competenze pratiche e conoscenze approfondite?
Questa visione trova riscontro anche in altri settori dell'industria tecnologica, dove alcuni leader stanno iniziando a riconoscere il valore unico dei talenti emergenti. Thomas Dohmke, amministratore delegato di GitHub, ha osservato come i giovani ingegneri portino prospettive innovative e siano spesso i primi ad adottare soluzioni basate sull'intelligenza artificiale, proprio perché non sono vincolati dai pregiudizi del "abbiamo sempre fatto così".
La tempesta perfetta nel mercato del lavoro tech
I dati economici stanno già mostrando i segnali di questa trasformazione. Secondo un'analisi di Goldman Sachs, il tasso di disoccupazione tra i ventenni e trentenni nel settore tecnologico è aumentato di quasi 3 punti percentuali dall'inizio del 2024, un incremento quattro volte superiore a quello del tasso di disoccupazione generale. L'economista capo Jan Hatzius stima che l'AI generativa finirà per sostituire tra il 6 e il 7% di tutti i lavoratori americani.
Parallelamente, i leader delle principali aziende tecnologiche stanno alimentando questa tendenza con dichiarazioni che sembrano legittimare la sostituzione del personale junior. Sam Altman di OpenAI ha descritto come l'intelligenza artificiale stia già iniziando a comportarsi come colleghi di livello iniziale, mentre Jeff Dean, chief scientist di Google, prevede che entro il prossimo anno l'AI sarà in grado di replicare le competenze di un ingegnere software junior.
La proposta di Garman va oltre la semplice conservazione dei posti di lavoro. Il dirigente Amazon sostiene che le aziende dovrebbero continuare ad assumere laureati e investire nella loro formazione, insegnando loro come sviluppare software, scomporre problemi complessi e adottare le migliori pratiche del settore. Questa filosofia si basa sulla convinzione che le competenze più preziose in un'economia guidata dall'AI non siano legate a specifici titoli di studio, ma piuttosto alla capacità di ragionamento critico, creatività e adattamento tecnologico.
La specializzazione rigida in un singolo campo rappresenta secondo Garman una strategia perdente nel lungo periodo. Chi si concentra esclusivamente su una competenza specifica, pensando di rimanere esperto in quel settore per i prossimi trent'anni, si troverà inevitabilmente spiazzato dall'evoluzione tecnologica. L'approccio vincente consiste invece nello sviluppare capacità trasversali che permettano di adattarsi continuamente ai cambiamenti del mercato e della tecnologia.