La rivoluzione dell'intelligenza artificiale sta ridisegnando il panorama aziendale globale, ma molte organizzazioni continuano a commettere un errore fondamentale: trattare l'AI come un accessorio opzionale anziché come un elemento strutturale del proprio business. È questo il messaggio centrale emerso dall'evento Ignite 2025 di Microsoft, tenutosi a San Francisco, dove il colosso di Redmond ha presentato la propria visione di un ecosistema completamente integrato di strumenti e agenti intelligenti. L'obiettivo dichiarato è trasformare le aziende in quelle che Microsoft definisce Frontier Firm, organizzazioni capaci di sfruttare l'AI non come strumento aggiuntivo ma come componente fondante della propria operatività.
Al centro di questa trasformazione c'è Work IQ, una sorta di intelligenza connettiva che rappresenta il cervello dell'ecosistema Microsoft 365 Copilot. Non si tratta semplicemente di un algoritmo, ma di un sistema complesso costruito su dati, memoria e capacità inferenziali che si collegano alle informazioni aziendali distribuite tra email, documenti, riunioni e conversazioni. Work IQ apprende come le persone lavorano, con chi collaborano e su quali contenuti si concentrano, trasformando queste conoscenze in intuizioni actionable e previsioni sulle prossime azioni più efficaci.
La peculiarità di questo approccio, sottolineata da Frank X. Shaw, Chief Communications Officer di Microsoft, risiede nell'integrazione native delle funzionalità, in netto contrasto con l'approccio frammentario basato su connettori di terze parti che caratterizza molte soluzioni concorrenti. Le organizzazioni possono ora accedere all'expertise di Work IQ attraverso API dedicate, permettendo la creazione di agenti personalizzati calibrati sulle specifiche esigenze di business e sui flussi di lavoro aziendali.
Ma come fanno gli agenti intelligenti a comprendere realmente cosa fare con i dati aziendali? Microsoft risponde a questa domanda con due soluzioni complementari: Fabric IQ e Foundry IQ. Il primo combina diverse tipologie di dati - analitici, serie temporali e informazioni geografiche - con i sistemi operativi aziendali, creando un modello condiviso che incorpora contesto e significato. Si tratta di una rappresentazione viva e interconnessa dell'organizzazione, dove persone e intelligenza artificiale possono agire simultaneamente in tempo reale.
Foundry IQ assume invece il ruolo di sistema di conoscenza gestito, fungendo da ponte tra gli agenti AI e molteplici fonti informative: dall'ecosistema Microsoft 365 alle applicazioni personalizzate, passando per Fabric IQ e il web. Questo endpoint centralizzato integra intelligenza e instradamento per fornire ragionamenti più efficaci, garantendo al contempo sicurezza avanzata e maggiore valore per gli utenti finali.
Per facilitare l'adozione di queste tecnologie, Microsoft ha lanciato Agent Factory, un programma che aggrega i diversi livelli di intelligenza per aiutare le organizzazioni a costruire agenti in modo sicuro e strutturato. Con un modello di pricing basato sul consumo, le aziende possono iniziare a sperimentare utilizzando Microsoft Foundry e Copilot Studio, distribuendo gli agenti attraverso l'intero ecosistema Microsoft 365 senza necessità di licenze preliminari o complessi processi di provisioning. Le organizzazioni qualificate hanno inoltre accesso a un supporto specializzato fornito da AI Forward Deployed Engineers e a programmi formativi personalizzati per ruolo.
La questione della sicurezza assume dimensioni critiche quando si considerano le proiezioni per il prossimo futuro. Secondo stime citate da Microsoft, entro il 2028 le aziende globalmente faranno affidamento su circa 1,3 miliardi di agenti AI per automatizzare i propri flussi di lavoro. Il problema è che la maggior parte delle organizzazioni attualmente non dispone di strumenti adeguati per monitorare, proteggere o governare questi agenti - una lacuna che potrebbe trasformarli nella nuova incarnazione della shadow IT, quel fenomeno che vede i dipendenti utilizzare strumenti non autorizzati dall'IT aziendale.
La risposta di Microsoft si chiama Agent 365, una piattaforma progettata per osservare, gestire e proteggere gli agenti intelligenti indipendentemente dalla loro origine - che siano stati creati con strumenti Microsoft, framework open source o piattaforme di terze parti. La soluzione estende agli agenti molte delle protezioni e delle funzionalità normalmente riservate agli utenti umani, adattandole alle specifiche esigenze delle entità automatiche e riducendo significativamente il carico di lavoro dei team IT nell'integrazione degli agenti nei processi aziendali.
Agent 365 integra l'intero portafoglio di sicurezza Microsoft - Defender, Entra, Purview e Foundry Control Plane - per proteggere e governare gli agenti, affiancandoli agli strumenti di produttività come le applicazioni Microsoft 365 e Work IQ. La gestione centralizzata avviene attraverso il Microsoft 365 admin center, fornendo agli amministratori un unico punto di controllo per l'intera infrastruttura di agenti intelligenti.
La filosofia che emerge dalle presentazioni di Ignite 2025 ribalta la narrativa tradizionale sull'intelligenza artificiale. Anziché concentrarsi esclusivamente sulle capacità tecnologiche dei modelli linguistici o sulla potenza computazionale dei datacenter, Microsoft sta puntando sull'idea che l'innovazione parta sempre dall'ambizione umana, con l'AI nel ruolo di catalizzatore e amplificatore. Le Frontier Firm immaginate dall'azienda di Redmond sono organizzazioni dove la creatività è distribuita trasversalmente in ogni divisione, dove le persone in prima linea - quelle più vicine ai problemi concreti - hanno gli strumenti per creare agenti che le assistano nel lavoro quotidiano.
Gli annunci presentati durante l'evento, che includono keynote degli executive Microsoft come Judson Althoff, Scott Guthrie, Charles Lamanna, Asha Sharma e Ryan Roslansky, sono disponibili per la consultazione attraverso il Book of News ufficiale. L'approccio olistico proposto da Microsoft - che copre l'intero ciclo di vita dell'AI dal datacenter agli utenti finali - rappresenta un tentativo ambizioso di standardizzare e semplificare l'adozione dell'intelligenza artificiale in ambito enterprise, trasformando quella che oggi viene percepita come una tecnologia aggiuntiva in un substrato fondamentale dell'operatività aziendale moderna.