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Il mercato delle Smart City cresce del 23% anno su anno

Il nuovo report dell’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano mostra un settore in espansione, i cui vantaggi però sono più evidenti dopo aver implementato i primi progetti

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a cura di Dario Orlandi

Pubblicato il 09/05/2023 alle 12:00

L’Osservatorio Smart City della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato i risultati della sua ultima ricerca durante un convegno intitolato “Smart City: andare oltre la “Terra di Mezzo”.

Secondo il report, il mercato delle Smart City ha registrato una forte crescita nel 2022, con un aumento del 23% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 900 milioni di euro; questo incremento è stato favorito anche dall'assegnazione dei primi fondi del PNRR.

Le applicazioni più consolidate, come l'illuminazione pubblica, la smart mobility, lo smart metering e lo smart building, hanno rappresentato la maggior parte delle soluzioni adottate, ma anche le soluzioni legate all'energia, come smart grid e comunità energetiche rinnovabili, hanno avuto una crescita significativa grazie ai finanziamenti del PNRR.

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Il 39% dei comuni sopra i 15.000 abitanti ha avviato almeno un progetto di Smart City nel 2022, mentre il 21% di tutti i comuni italiani ha fatto lo stesso.

L'89% delle amministrazioni che hanno avviato progetti negli ultimi anni vuole continuare a investire in nuove iniziative per la Smart City. Il 41% dei comuni afferma di voler investire in iniziative di Smart City nel prossimo triennio, rispetto al 33% dell'anno precedente.

Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Smart City, ha dichiarato: “Le tecnologie Smart applicate al trasporto e all’energia rivoluzioneranno nei prossimi anni le nostre città. Molti dei comuni italiani hanno già compreso le potenzialità di questa rivoluzione e hanno iniziato ad introdurre progetti di Smart City”.

“I risultati, però, indicano che il valore della Smart City è percepito solo nel momento in cui si implementano le soluzioni, mentre è più difficile coglierne il potenziale a priori. È fondamentale dunque intervenire per rimuovere le barriere e gli ostacoli che impediscono l’avvio di progettualità da parte delle amministrazioni”, ha proseguito Salvadori.

Comuni e cittadini

L'89% delle amministrazioni che hanno avviato progetti per la Smart City negli ultimi anni vuole continuare a investire in nuove iniziative, in particolare nell'ambito della smart mobility, dello smart building e dell'analisi dei dati legati al turismo, alla mobilità e agli eventi in città.

Solo il 28% dei comuni che non hanno ancora avviato progetti, invece, ha dichiarato interesse per muoversi in questa direzione nei prossimi anni.

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Il 60% dei comuni utilizza i dati generati dai diversi applicativi, e nel 2022 si è verificata una riduzione degli ostacoli alla valorizzazione dei dati da parte dei comuni, con una diminuzione dei problemi legati alla mancanza di competenze, alla comprensione del valore generato e alla carenza di adeguati sistemi digitali.

Ciò ha portato a un aumento del numero di comuni soddisfatti rispetto all'analisi e alla valorizzazione dei dati, con un incremento del 11% rispetto al 2021.

Secondo un'indagine condotta in collaborazione con BVA Doxa, il 65% degli intervistati ha sentito parlare di Smart City e la maggior parte associa il termine al concetto di "città innovativa". Il 64% dei cittadini però ritiene ancora distante la realizzazione di una città interamente "smart".

Solo l'11% esprime un parere positivo su quanto implementato, mentre il 47% crede che si potrebbe fare molto di più. Il 35% ritiene, per esempio, che l'offerta digitale in città non sia adeguata.

Le priorità dei cittadini sono la difficoltà di trovare parcheggio (54%), le condizioni del manto stradale (53%), la criminalità e il vandalismo (39%), il traffico e il trasporto pubblico carente (entrambi al 37%). Queste esigenze sono fortemente legate ai temi della mobilità smart e della sicurezza (sentite entrambe come priorità dal 41% degli intervistati).

L’impatto del PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza offre un'importante opportunità per lo sviluppo di progetti Smart City in Italia: secondo l'Osservatorio, i finanziamenti dedicati alle città intelligenti superano i 17 miliardi di euro, con l'82% dei comuni che ha in programma investimenti finanziati con fondi del PNRR.

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La Missione 1, dedicata alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, include interventi che abilitano la Smart City, mentre la Missione 2, incentrata sulla transizione ecologica, destina 10,7 miliardi di euro a soluzioni per aumentare l'efficienza energetica e la sostenibilità, in particolare nei centri urbani con meno di 5.000 abitanti.

La Missione 5 prevede finanziamenti per i Piani Urbani Integrati, destinati a migliorare le periferie di 14 Città Metropolitane, digitalizzando le infrastrutture per trasformare le aree più vulnerabili in realtà intelligenti e sostenibili. Infine, 1 miliardo di euro sarà destinato a progetti di rigenerazione urbana.

Luca Gastaldi, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart City, ha commentato “Il potenziale dei progetti previsti dal Piano è ambizioso, ma nei prossimi anni i comuni dovranno gestire coscienziosamente le risorse, sopperire alla carenza di competenze e di personale amministrativo e tecnico, oltre a rispettare le scadenze imposte”.

“Una possibile soluzione per accompagnare le amministrazioni verso una profonda trasformazione urbana è quella di dare loro supporto in tutte le fasi degli investimenti del PNRR: dall’identificazione delle procedure alla scrittura dei bandi, al raggiungimento degli obiettivi fino alla gestione della manutenzione di quanto introdotto”.

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