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Kaspersky: la maggior parte di dipendenti preferisce lavorare da remoto

In Italia, il 47% dei dipendenti ha riscontrato un aumento della mole di lavoro da quando è passato allo smart working

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Avatar di Antonino Caffo

a cura di Antonino Caffo

Editor

Pubblicato il 04/11/2021 alle 08:57

Da un recente sondaggio condotto da Kaspersky a livello globale su 4.303 dipendenti IT, è emerso che in Italia il 47% dei dipendenti ha riscontrato un aumento della mole di lavoro da quando è passato allo smart working. Il 16% descrive questo aumento come “significativo”, mentre per il 43% non è cambiato nulla. Solo il 9% ritiene sia diminuito.

All'inizio del lockdown, l'82% dei manager italiani era preoccupato che questo rapido passaggio al lavoro da remoto avrebbe portato ad una diminuzione della produttività, e il 69% dei dipendenti italiani affermava che il lavoro a distanza aveva influito negativamente sul proprio stato emotivo.

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Tenuto conto che siamo alla fine del secondo anno di pandemia, Kaspersky ha ritenuto fosse il momento giusto per rivalutare le implicazioni che lo smart working ha avuto per il settore IT. Nonostante dal sondaggio sia emerso che in smart working più della metà dei dipendenti italiani abbia sperimentato un aumento del carico di lavoro, il 66% ha dichiarato che quando lavora da casa si sente meno stanco alla fine di una giornata. Il 31% ha riferito di avere addirittura più energia.

Per quanto riguarda la stabilità emotiva, il lavoro a distanza è stato ben accolto dagli italiani: il 61% dichiara di non aver notato un aumento dell'ansia dovuto agli straordinari, mentre il 32% degli intervistati si sente addirittura più a suo agio a lavorare da casa.

La ragione potrebbe risiedere nel fatto che lavorare da remoto consente uno stile di vita più equilibrato: si evitano i lunghi spostamenti, è più facile portare avanti degli hobby e trascorrere più tempo con i propri cari. Questo ha consentito di migliorare il benessere degli italiani e la salute generale.

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Malgrado ciò, la percentuale di dipendenti italiani a cui manca la comunicazione dal vivo con i propri colleghi è ancora abbastanza significativa. Infatti il 34% dei dipendenti italiani si sentirebbe isolato.

Una soluzione che si sta rivelando sempre più popolare in Italia è il modello di lavoro ibrido: nella prima parte del 2021 ormai quasi la metà dei dipendenti italiani (47%) è passata a lavorare in modalità mista.

Altre soluzioni che potrebbero essere implementate sono quelle che riguardano il benessere aziendale. Molte aziende in Italia stanno cercando nuovi modi per aiutare i dipendenti a gestire il potenziale burnout.

Il 70%, infatti, sta investendo in corsi di formazione per migliorare le competenze di base, come il management e la gestione del tempo (27%). Alcune aziende offrono anche diversi benefit, come permessi retribuiti aggiuntivi o ferie (14%) e propongono consulenze e corsi online per il benessere personale (13%). Tuttavia, dal report emerge che c'è ancora molto da fare per limitare l'aumento del carico di lavoro per chi lavora da casa.

Solo il 40% delle aziende italiane ha intrapreso almeno una misura pratica che va in questa direzione, ad esempio implementando l'automazione delle operazioni di sicurezza o l'assunzione di personale aggiuntivo per far fronte al burnout dei dipendenti.

«Oggi la salute dei dipendenti è al primo posto per molte organizzazioni. Purtroppo, per sviluppare un programma di benessere non esiste una soluzione che sia valida per tutti, in quanto il suo successo dipende dalle esigenze di tutti i dipendenti».

«Questi programmi possono includere assistenza psicologica e pratiche di mindfulness, programmi di fitness e servizi di consulenza legale e finanziaria per aiutare i dipendenti a far fronte a diverse situazioni negative che possono trovarsi ad affrontare. È fondamentale creare un ambiente aziendale che metta i dipendenti a proprio agio nel parlare del proprio stato emotivo o dei problemi con i manager o i colleghi delle risorse umane» ha commentato Marina Alekseeva, Chief Human Resources Officer di Kaspersky.

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