Non c'è (quasi) alcun dubbio che il 2015 sarà ricordato come l'anno in cui le tecnologie indossabili hanno ottenuto un grande successo tra i consumatori, il momento che ha visto l'ampia diffusione dei beacon rendere veramente possibile l'Internet of Things.
Con i dati che si evolvono sempre più velocemente e con il crescente numero di aziende focalizzate sulla fornitura di servizi attraverso ciò che Gartner chiama il "Device Mesh" - una sempre più vasta gamma di endpoint utilizzata dagli utenti per accedere ad applicazioni e informazioni o per interagire con singole persone, social community, enti pubblici e imprese, la pressione sull'infrastruttura IT aumenta costantemente.
Come accennato, l'IoT ha trovato nei beacon il suo catalizzatore. Per chi non fosse del tutto certo di sapere di cosa si tratta, basta dire che per beacon ci si riferisce a piccoli dispositivi wireless che come un faro marino trasmettono continuamente nell'area circostante un segnale radio molto semplice che assume il significato di "sono qui e questo è il mio identificatore".
E' un segnale che può essere raccolto da un dispositivo bluetooth all'interno di un apparato mobile come uno smartphone od un tablet ed innescare applicazioni specifiche. L'azione innescata può dipendere anche dalla distanza a cui il segnale è rilevato, generalmente un segnale di prossimità. Come avviene nelle reti mobili, bluetooth compreso, i protocolli con cui avviene la trasmissione dei segnali sono standardizzati.
Tornando al 2015 oramai agli sgoccioli e al 2016 in arrivo vediamo cosa ci si attende con l'auto di Veeam Software. Secondo Albert Zammar, Country Manager della società per l'Italia, si delineano quattro principali trend tecnologici che influenzeranno le aziende nel 2016. Vediamole in dettaglio cominciando proprio dall'Internet of Things.
La Criticità dell'Availability
Nel 2016, si prevede che l'Internet of Things renderà sempre più indispensabile l'esigenza della disponibilità dei dati. La crescita di device mobili connessi dimostra, osserva Zammar, che ormai la soglia di tolleranza dei tempi di inattività si è azzerata. Tutte le imprese, da quelle B2C ai fornitori di servizi mobile e a quelle quotate in borsa, stanno diventando sempre più consapevoli del fatto che non possono più permettersi l'interruzione di servizio.
Poiché l'Internet of Things è in piena diffusione, il costo potenziale delle interruzioni di servizio è destinato ad aumentare. Minimizzare il downtime e la perdita di dati riveste quindi un'importanza critica per la salute generale delle aziende e per assicurare la soddisfazione del cliente.
Spazio all'innovazione
Molte aziende non hanno ancora modernizzato le loro applicazioni allineandole alla velocità con la quale si evolvono le tecnologie che ruotano attorno ad applicazioni legacy.
Nel corso del prossimo anno le imprese correggeranno il tiro, adottando la nuova generazione di tecnologie che consentiranno loro di tenere il passo. Il punto è che oggi esistono tecniche per modernizzare quasi ogni applicazione, e per quanto concerne quelle legacy che devono essere conservate a fini di archiviazione, ci si può avvalere di tecnologie infrastrutturali in grado di mantenere online quei sistemi operativi e quelle applicazioni ormai obsolete.
Questa migrazione verso la prossima generazione di applicazioni non sarà facile per alcune aziende, ma varrà la pena di portarla avanti fino in fondo. Sostituire sistemi obsoleti permetterà di offrire nuovi servizi che meglio incontrino le esigenze di una forza lavoro e dei clienti Always-On.
I Big Data diventano commodities
Controllare e capitalizzare i big data rimarrà non solo un'attività di importanza critica per le imprese, ma, dal momento che il costo per lo storage continua a calare, diventerà la regola. I big data perderanno la loro etichetta "big" e invece verranno visti semplicemente come dati da sfruttare efficacemente per i clienti, i partner e i dipendenti. Le imprese saranno in grado di concentrarsi sempre di più sulle interfacce e le connessioni fra utenti e dati, innalzando l'importanza della disponibilità di servizi di delivery.
Anche l'interfaccia IT sta cambiando: a fronte di una crescita esponenziale dei dati, le tradizionali tecniche di gestione degli stessi non sono più applicabili. L'interfaccia operativa si concentrerà sempre più sull'automazione e la gestione del ciclo di vita dei dati per assicurare che i dati giusti siano nelle mani della persona giusta al momento giusto.
Prepariamoci per un nuovo acronimo Cloud, il DRaaS
Poiché le infrastrutture basate sul cloud continuano a diventare lo standard di fatto per le imprese, stiamo vedendo, evidenzia Zammar, nuove offerte di servizi crescere in popolarità e in quote di mercato. Per esempio, molte aziende stanno implementando in misura crescente una Security as a Service basata sul cloud all'interno del loro business per contrastare i cyber attacchi ed assicurare la continuità del loro business.
Veeam prevede da parte sua che il Disaster Recovery-as-a-Service (DRaaS) sarà un fattore di svolta nel 2016, dal momento che consentirà alle aziende di incontrare e superare le aspettative di clienti e dipendenti riguardo all'availability. Poiché le imprese collocano l'IT e l'availability al centro delle loro operazioni, l'azienda si aspetta, e non è difficile essere d'accordo con il suo manager, di vedere SLA con tempi di backup e recupero garantiti diventare lo standard per le aziende moderne.