Oracle presenta la nuova Roving Edge Infrastructure

Una nuova soluzione di cloud ibrido che promette di creare servizi cloud scalabili e sicuri anche in aree remote del pianeta

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a cura di Antonino Caffo

Oracle ha ampliato il suo portafoglio di soluzioni in ambito “cloud ibrido” con Oracle Roving Edge Infrastructure, una nuova offerta che porta i servizi infrastrutturali core a livello di edge grazie a dispositivi Roving Edge (RED, Roving Edge Device), dei nodi server portatili, rinforzati (“ruggedised”) e scalabili.

Con Roving Edge Infrastructure Oracle promette alle aziende di gestire carichi di lavoro cloud ovunque ne abbiano bisogno, anche nelle località più remote del mondo. «Che si tratti del retro di un aereo, un di osservatorio polare o di una petroliera nel mezzo dell’Oceano Atlantico, la potenza di Oracle Cloud è sempre accessibile con Oracle Roving Edge Infrastructure» spiega il gruppo.

Oracle Roving Edge Infrastructure offre servizi infrastrutturali di base, software di piattaforma, sicurezza di livello enterprise e applicazioni sulla rete edge e in luoghi non connessi grazie ai Roving Edge Devices (REDs) che sono nodi server ruggedized, portatili e scalabili.

L’integrazione e replicazione dei dati in tempo reale, le analytics aumentate, il data warehousing query-intensive. Inoltre, eroga a organizzazioni pubbliche e private servizi cloud e storage a livello edge della rete, rendono possibile un’elaborazione a bassa latenza, più vicina al luogo di generazione e raccolta dei dati, il che rende più tempestiva l’estrazione di informazioni.

Oracle Roving Edge Infrastructure è una estensione della tenancy Oracle Cloud Infrastructure (OCI) dei clienti, totalmente mobile e indipendente dalla connettività, dotata di un’interfaccia e di un flusso di lavoro simile così da offrire un’esperienza coerente e unficata.

Un dispositivo Oracle RED è equipaggiato di hardware ad alte prestazioni che comprende 40 OCPUs, 512 GB di RAM, 61 TV di storage – e può essere clusterizzato in gruppi da 5 a 15 nodi per singolo cluster, a un costo che parte da 160 dollari per nodo al giorno.

Il nuovo servizio si inserisce nella ricca offerta hybrid cloud di Oracle, che offre ai clienti più flessibilità e controllo sulle proprie implementazioni cloud rispetto ad altri provider.

«Aziende di tutto il mondo che si occupano di servizi finanziari, sanità, logistica, telecomunicazioni e organizzazioni del settore pubblico usano già le soluzioni Oracle di cloud ibrido nei loro percorso di migrazione al cloud, senza i compromessi in termini di scalabilità, sovranità dei dati e controllo che avrebbero dovuto accettare in passato».

Oltre alle sue offerte di cloud pubblico, che includono 29 regioni Oracle Cloud, Oracle Government Cloud e sei regioni globali Oracle-Microsoft Azure Interconnect, Oracle offre un supporto completo per le strategie di cloud ibrido. I servizi includono Oracle Dedicated Region Cloud@Customer, Oracle Exadata Cloud@Customer, Oracle VMware Cloud Solution e appunto Oracle Roving Edge Infrastructure.

«I clienti vogliono poter scegliere, quando si tratta di gestire i loro carichi di lavoro in cloud. Ognuno ha esigenze diverse di sovranità dei dati e scala, e c’è anche chi desidera ottenere on-premise la stessa esperienza di un cloud pubblico con tutti i servizi Oracle».

«Oracle Roving Edge Infrastructure è solo l’ultimo esempio di ciò che siamo in grado di fare, e permette di fornire servizi di infrastruttura core nei luoghi più remoti» ha commentato Clay Magouyrk, executive vice president, Oracle Cloud Infrastructure. «La nostra offerta per il cloud ibrido, essenzialmente, crea una cloud region con le caratteristiche, le modalità e nella località di cui ha bisogno il cliente».