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Proxmox VE 9 e Backup Server 4 disponibili

Aggiornamento dell'ambiente virtuale con focus sulle soluzioni open source per sviluppatori

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Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Pubblicato il 18/08/2025 alle 14:37

La notizia in un minuto

  • Proxmox celebra 20 anni di attività rilasciando VE 9.0 e Backup Server 4.0, basati su Debian 13 e kernel 6.14, consolidando la sua posizione come alternativa open source alle soluzioni di virtualizzazione commerciali
  • OpenZFS 2.3.3 introduce finalmente l'espansione RAID-Z, permettendo di ampliare gli array aggiungendo dischi senza interruzioni del servizio, una funzionalità molto richiesta dalla comunità
  • Nuove funzionalità enterprise includono snapshot per VM con storage LVM, supporto per reti ridondanti SDN Fabric, e integrazione S3 storage per backup cloud nel Backup Server 4.0
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

L'azienda austriaca Proxmox ha raggiunto un traguardo significativo nel panorama della virtualizzazione open source, celebrando i suoi vent'anni di attività con il rilascio di due importanti aggiornamenti delle sue piattaforme principali. La nuova versione 9.0 di Proxmox Virtual Environment e la 4.0 di Proxmox Backup Server rappresentano un'evoluzione sostanziale delle soluzioni basate su Debian, integrando tecnologie all'avanguardia per rispondere alle crescenti esigenze del mercato enterprise. Questi rilasci consolidano la posizione di Proxmox come alternativa credibile ai colossi della virtualizzazione commerciale, offrendo funzionalità enterprise in un ecosistema completamente open source.

La base tecnologica di entrambi i prodotti poggia su Debian 13, ma Proxmox ha scelto di spingersi oltre gli standard della distribuzione madre. Mentre Debian 13 utilizza il kernel 6.12, l'azienda viennese ha optato per il più recente kernel 6.14, garantendo supporto hardware ottimizzato e prestazioni superiori. L'integrazione del filesystem ZFS direttamente nel kernel rappresenta una delle modifiche più significative rispetto alla distribuzione originale.

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L'architettura di Proxmox VE 9.0 combina diversi componenti open source in un ecosistema coeso: l'hypervisor KVM supportato dagli strumenti QEMU 10.0.0.2, la gestione container attraverso LXC 6.0.4, e la gestione dei cluster di storage tramite Ceph "Squid" versione 19.2.3. Questa integrazione viene orchestrata attraverso un'interfaccia web personalizzata sviluppata in Rust utilizzando il framework Yew, ora ottimizzata anche per dispositivi mobile.

OpenZFS e l'espansione RAID tanto attesa

Una delle innovazioni più significative arriva con OpenZFS 2.3.3, che introduce finalmente la funzionalità di espansione RAID-Z, una caratteristica richiesta dalla comunità per anni. Questa funzione permette di ampliare gli array RAID-Z aggiungendo nuovi dischi senza interruzioni del servizio, con il sistema che ridimensiona automaticamente l'array per includere lo spazio aggiuntivo. L'implementazione mantiene il livello RAID originale: un array RAID-Z2 con due drive di parità rimarrà tale anche dopo l'espansione, semplicemente con maggiore capacità.

La virtualizzazione enterprise diventa più accessibile con soluzioni open source mature

Il processo di espansione rappresenta un salto qualitativo per gli amministratori di sistema che possono ora gestire la crescita dello storage in modo più flessibile. La documentazione tecnica dettagliata nel pull request ufficiale spiega come il meccanismo funzioni a livello profondo, garantendo l'integrità dei dati durante l'intero processo di ridimensionamento.

Proxmox VE 9.0 introduce il supporto snapshot per le VM con storage LVM thick-provisioned, una limitazione storica che finalmente viene superata. Questa funzionalità si estende anche allo storage di rete accessibile tramite iSCSI o Fibre Channel, ampliando significativamente le opzioni disponibili per gli ambienti enterprise. Lo stack di rete software-defined (SDN) guadagna il supporto Fabric, abilitando percorsi di comunicazione ridondanti su porte e connessioni multiple.

La funzionalità High-Availability Cluster introduce ora i valori di affinità, permettendo agli amministratori di specificare quali VM dovrebbero rimanere geograficamente vicine per ottimizzare le prestazioni. Questa caratteristica risulta particolarmente utile in ambienti con applicazioni distribuite che richiedono bassa latenza di comunicazione.

Backup Server 4.0 e l'integrazione cloud

Proxmox Backup Server 4.0 condivide la stessa base tecnologica del prodotto principale ma si concentra sulla protezione dei dati. La sincronizzazione automatica dei datastore rimovibili rappresenta un miglioramento operativo significativo, configurabile per attivarsi automaticamente quando nuovi volumi vengono montati nel sistema.

L'introduzione del supporto S3 storage, anche se ancora in anteprima tecnologica, apre scenari interessanti per il disaster recovery. L'API S3, originariamente sviluppata da Amazon ma ora standard de facto supportato da provider come Hetzner e Ionos, permette di utilizzare storage object-based remoto. Questa architettura garantisce che i backup rimangano accessibili anche in caso di guasto completo del server principale, permettendo il ripristino attraverso una nuova istanza del Backup Server.

Proxmox fornisce documentazione completa per l'aggiornamento dalle versioni precedenti, includendo procedure dettagliate per il passaggio da VE 8.x a 9 e da Backup Server 3.x a 4, complete di elenchi dei problemi noti. Le immagini ISO per entrambi i prodotti sono immediatamente disponibili per il download, mentre rimane possibile l'installazione dell'hypervisor su istanze Debian esistenti per configurazioni personalizzate del partizionamento disco. La documentazione ufficiale copre anche l'installazione di Proxmox VE direttamente su Debian 13 per scenari di deployment specifici.

Fonte dell'articolo: go.theregister.com

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