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Sfruttare i Big Data per sviluppare innovazione

All'evento di Emc si è parlato della crescita esponenziale dei dati prodotti dalle tecnologie digitali come fonte di informazioni utili per generare strategie di business e nuovi servizi innovativi centrati sugli utenti

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a cura di Paola Saccardi

Pubblicato il 17/05/2013 alle 10:16 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:45

A dare il benvenuto all'evento 'Leading Ideas. Emc presenta i volti del Big Data' organizzato da Emc in collaborazione con Accenture e Sas, c'era il nuovo Amministratore Delegato di Emc Italia, Marco Fanizzi, che dal 2011 occupava la carica di country manager dell'azienda. 

"I Big Data sono già intorno a noi e il nostro obiettivo è quello di renderli un fattore competitivo per le aziende nostre clienti"  ha dichiarato subito il nuovo AD di Emc per iniziare ad entrare nel merito del tema dell'incontro - Oggi ci troviamo in una condizione in cui gli utenti consumer hanno dispositivi più avanzati rispetto a quelli che utilizzano nelle aziende in cui lavorano. La conseguenza è che l'utilizzo quotidiano di questi strumenti genera una mole di dati elevata che le aziende possono analizzare e utilizzare strategicamente per migliorare il proprio business".

L'interesse verso i Big Data continua a crescere proprio perché cresce il mondo digitale di Internet coadiuvato dall'evoluzione delle tecnologie di rete sempre più performanti e dalla possibilità di archiviare elevate quantità di dati generati in digitale, magari anche via cloud. La digitalizzazione sta portando a un esplosione di dati  che vengono generati quotidianamente per esempio da social media, sensori di movimento, apparati di videosorveglianza, applicazioni medicali e così via.

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Milioni di dati che possono essere analizzati per ricavarne informazioni utili e produrre modelli predittivi. Il compito è affidato alla nuova figura professionale del data scientist che dall'analisi dei dati può far nascere nuovi servizi e prodotti innovativi. Si tratta di una persona che sa identificare specifici algoritmi per sviluppare modelli interpretativi che consentono di estrarre informazioni dai dati e sfruttarle per sviluppare strategie efficaci.

Le voci dei professionisti

All'evento di Emc erano presenti alcuni data scientist, provenienti sia dall'ambito universitario accademico e sia aziendale, i quali hanno condiviso le loro esperienze nel settore dei Big Data.

Per esempio quello di Sharper Analytics che ha realizzato un progetto in ambito europeo nel settore della giustizia che attraverso la raccolta dei dati strutturati e non all'interno dei tribunali ha permesso la creazione di un fascicolo multimediale che facilita la consultazione agli operatori. Enza Messina, docente presso l'Università degli Studi Milano Bicocca e co-founder di Sharper Analytics, ha parlato della possibilità di "costruire modelli interpretativi con strumenti di data mining, text mining e web mining" allo scopo di risolvere "l'incertezza generata dai dati".

Il data mining è il processo che tramite l'applicazione di algoritmi consente di individuare le associazioni nascoste tra le informazioni al fine di renderle visibili e utilizzabili per scopi precisi. Ad esempio, per sviluppare nuovi servizi ai cittadini o prodotti industriali innovativi che soddisfano determinati bisogni. 

"L'utilizzo dei Big Data porta a sviluppare nuovi servizi ma anche nuove forme di organizzazione all'interno delle aziende, passando dall'azienda user silos a quella user centrica" fa notare, invece, Marco Massarotto, founder e president di Hagakure, azienda che si occupa di comunicazione e progettazione in ambito digitale.  Ciò significa che sfruttare il valore dei Big Data ha come obiettivo quello di "riorganizzarsi attorno all'utente, consumatore o cittadino per ripensare i processi aziendali e sviluppare nuovi prodotti che soddisfano al meglio le esigenze delle persone" continua Massarotto. 

E per capire quali sono le esigenze delle persone è possibile sfruttare l'enorme mole di dati che si trovano per esempio nei social media ed è quello che fa, per esempio, Voices from the Blogs, start-up italiana, spin-off dell'Università degli Studi di Milano, nata da un progetto di  ricerca di Luigi Curini, Stefano M. Iacus e Giuseppe Porro che si occupa di Sentiment Analysis dei social-media. Qui l'analisi delle informazioni si sposta sul piano emotivo attraverso la corretta interpretazione del linguaggio parlato, ad esempio quello di twitter, formato da poche parole cariche di significato. 

Valeria Sandei CEO di Almawave, azienda del Gruppo Almaviva specializzata in area consulting e knowledge management, crede che "la tecnologia possa potenziare le capacità degli individui e le decisioni strategiche di business". Per aiutare le aziende a sfruttare le informazioni prodotte dal mondo digitale Almawave utilizza tecnologie in grado di mettere insieme dati strutturati e non, e  ha messo in campo un Information and Engagement Hub.

"Per potenziare le decisioni di business e trasformare i processi aziendali servono più tecnologie. - ha specificato Valeria Sandei  - Per questo utilizziamo diversi strumenti che vanno dall'Information retrival (recupero dell'informazione, ndr) al text mining, per catturare opinioni e sentimenti, alla semantica e ontologia per trarre valore dai dati, alla statistica per far emergere i fenomeni che non si conoscono. Tutto questo diventa conoscenza e generazione di servizi real time". 

La visione di Emc

Le possibilità di sfruttare i Big Data, dunque, ci sono e i campi di utilizzo sono numerosi. Il mondo digitale sta producendo moli di dati e a fare da driver ci sono alcune tecnologie, come i dispositivi mobile o il cloud. Dario Ragazzoni, Strategy e Technology director di Emc, fa presente che "la crescita di moli di dati è un fenomeno da sfruttare per  l'analisi in real time delle informazioni. I dati vanno analizzati subito e alcuni giganti dell'innovazione come Google e Amazon lo stanno già facendo". La proposizione di Emc per la creazione di un'infrastruttura per i Big Data si delinea in 3 fasi: la prima è quella di creazione di una piattaforma di storage scale-out automatizzata, la seconda è l'utilizzo di una piattaforma di analisi per ottenere informazioni di valore dai Big Data integrando dati strutturati e non, e, infine, l'ultima fase di azione in cui le informazioni si trasformano in un processo decisionale in un ambito specifico grazie alle analisi predittive. Qui entrano in gioco proprio i partner di Emc che possono sviluppare applicazioni specifiche, tra cui Accenture e Sas.

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