Siete pronti a difendere la rete?

Parrebbe di no, perlomeno a dire di cPacket Networks, che evidenzia le principali inefficienze e rischi che si corrono

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a cura di Giuseppe Saccardi

cPacket Networks ha segnalato che data center e reti di diffusione di applicazioni sono sempre più a rischio e che gli strumenti disponibili non consentono di identificare i problemi in tempo reale e correggerli prima che possano interferire con attività di business critiche.

Va detto che la società non è l'unica a lanciare l'allarme e si aggiunge ad una folta schiera di aziende che hanno già diffuso avvertimenti in proposito. Punta però il dito sul problema costituito dalla disponibilità di informazioni utili. 

Ruben Savazzi

Le inefficienze secondo la società sono dovute a:

  • Soluzioni di monitoraggio legacy non progettate per le dimensioni delle attuali infrastrutture. Progettate diversi anni fa per raccogliere informazioni relative a eventi avvenuti, non sono in grado di gestire i moderni e complessi ambienti ad alta velocità pieni di rischi.
  • Le soluzioni in essere prevedono metriche approssimative invece che visibilità granulare sul traffico di applicazioni che viaggiano a una risoluzione inferiore ai millisecondi.
  • Le soluzioni sono limitate alle informazioni locali relative a pochi link individuali invece che dare una vista globale sul comportamento del traffico su complesse topologie multi-hop.

Sono i problemi che, osserva l'azienda alla cui guida in Italia è stato chiamato Ruben Savazzi, possono essere affrontati con le soluzioni pervasive di network intelligence di cPacket. 

In particolare, osserva, i dispositivi di monitoraggio sono stati progettati per le dimensioni e la velocità dei moderni data center e funzionano wire speed per quanto concerne il compito di ispezionare ogni bit di ogni pacchetto in ogni flusso in tempo reale. I KPI estratti vengono poi visualizzati su una console unificata.