Il progetto Stargate da 500 per ora procede molto lentamente, più lentamente del previsto. Ma per il principale finanziatore dell'iniziativa, Soft Bank", non sembra che ci sia nulla di cui preoccuparsi.
Durante la presentazione dei risultati trimestrali di giovedì scorso, il CFO di SoftBank Yoshimitsu Goto ha affrontato direttamente le speculazioni sui ritardi del progetto. La sua spiegazione rivela una realtà complessa che va ben oltre le semplici questioni tecniche: trovare siti adeguati per datacenter di questa portata si sta rivelando un'operazione più articolata del previsto. "Ci sono molte opzioni disponibili, e selezionare la location giusta richiede tempo", ha spiegato Goto, sottolineando come il processo coinvolga numerosi stakeholder e richieda un consenso che non può essere raggiunto in fretta.
L'approccio di SoftBank ricorda quello delle grandi opere infrastrutturali, dove la fase di progettazione e accordi preliminari può richiedere anni prima della realizzazione vera e propria. Goto ha utilizzato un'espressione particolarmente significativa: "Vogliamo deliberatamente dedicare tempo alla costruzione del primo modello di successo".
I giganti tecnologici in attesa di coordinazione
Tra i partner del progetto figurano nomi di peso come Oracle, NVIDIA e OpenAI, tutti in attesa che vengano definiti i dettagli cruciali del design fisico e del modello di finanziamento. Una volta superata questa fase di pianificazione, secondo il CFO di SoftBank, il progetto dovrebbe accelerare significativamente. La sfida principale sembra essere proprio quella di armonizzare le visioni di colossi tecnologici abituati a operare secondo le proprie tempistiche e priorità.
Nonostante i rallentamenti iniziali, Goto si è mostrato fiducioso sul raggiungimento dell'obiettivo di investimento di 500 miliardi di dollari entro cinque anni. Una cifra che, per dare un'idea delle proporzioni, supera il PIL di molti paesi europei e rappresenta una delle più grandi scommesse private mai fatte nel settore tecnologico.
Arm Holdings: il motore nascosto della crescita
Mentre Stargate cattura l'attenzione mediatica, un'altra divisione di SoftBank sta registrando performance notevoli. Arm Holdings, il designer di chip britannico acquisito dal gruppo giapponese, ha generato ricavi per 1,05 miliardi di dollari nel trimestre, con una crescita del 12% anno su anno. Ancora più impressionante è stata la crescita del 25% nei ricavi dalle licenze per il design dei chip.
Le previsioni di Goto per Arm sono particolarmente ambiziose: entro il 2025, la metà di tutti i nuovi chip server destinati agli hyperscaler dovrebbe utilizzare l'architettura Arm. Un dato che testimonia come l'azienda stia conquistando terreno in un settore tradizionalmente dominato da Intel. "Il numero di aziende che utilizzano chip basati su Arm per l'elaborazione cloud è cresciuto di oltre 14 volte dal 2021, superando le 70.000 unità nel 2025", ha aggiunto il CFO.
In quello che Goto stesso ha definito un evento "piuttosto insolito" per SoftBank, la compagnia ha registrato un profitto di 2,9 miliardi di dollari, con ricavi in crescita del 7% a 12,4 miliardi. Una performance che contrasta con la storia recente del gruppo, spesso caratterizzata da investimenti ad alto rischio e risultati altalenanti, soprattutto nel portfolio delle startup tecnologiche attraverso il Vision Fund.