Logo Tom's Hardware
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Tom's Hardware Logo
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Forum
  • Sconti & Coupon
Sconti & Coupon

Novità!

Prova la nuova modalità di navigazione con le storie!

Accedi a Xenforo
Immagine di Abbiamo fatto un giro in Silicon Valley, ecco com'è andata Abbiamo fatto un giro in Silicon Valley, ecco com'è andata...
Immagine di C'è chi è convinto che i large language model possano pensare C'è chi è convinto che i large language model possano pens...

L'Europa teme l'ira di Trump, e Google si salva da una multa

L'Unione Europea sospende temporaneamente i piani per multare Google riguardo alle sue pratiche pubblicitarie digitali, secondo Bloomberg News.

Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più
Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Pubblicato il 03/09/2025 alle 11:15

La notizia in un minuto

  • La Commissione Europea ha rimandato l'annuncio di una multa contro Google per le sue pratiche nella pubblicità digitale, temendo rappresaglie commerciali dall'amministrazione Trump
  • Teresa Ribera, nuovo capo antitrust UE, adotta un approccio più diplomatico privilegiando la cessazione delle pratiche anticoncorrenziali rispetto alle multe punitive
  • Google affronta pressioni legali sia in Europa che negli Stati Uniti, dove un giudice federale ha stabilito che l'azienda ha mantenuto monopoli illegali nella pubblicità online
Riassunto generato con l'IA. Potrebbe non essere accurato.

La Commissione Europea avrebbe deciso di rimandare l'annuncio di una multa contro il gigante tecnologico americano per le sue pratiche nel settore della pubblicità digitale, temendo rappresaglie da parte dell'amministrazione Trump. Nelle stesse ore è stato invece emesso un verdetto negli Stati Uniti che certifica l'abuso di posizione dominante da parte di Google. 

Secondo fonti interne riportate da Bloomberg, l'1 settembre era stata inizialmente identificata come la data in cui Google avrebbe ricevuto una sanzione  e l'ordine di modificare il proprio modello di business nel settore AdTech. Tuttavia, con l'avvicinarsi della scadenza, alti funzionari della Commissione Europea esterni al team antitrust hanno espresso preoccupazioni crescenti. Il timore principale riguarda la possibilità che l'amministrazione Trump possa rispondere annullando i progressi recenti negli accordi commerciali transatlantici o imponendo nuove tariffe doganali.

Ti potrebbe interessare anche

youtube play
Guarda su youtube logo

Questo cambio dell'ultimo minuto potrebbe posticipare l'annuncio delle sanzioni di giorni o addirittura settimane. Le stesse fonti suggeriscono che i tempi potrebbero slittare ulteriormente, con la possibilità che anche le misure correttive vengano modificate durante le consultazioni tra funzionari europei e americani.

Il nuovo approccio di Teresa Ribera

La strategia più morbida dell'Unione Europea nei confronti di Google riflette anche il cambio di filosofia nella gestione delle politiche antitrust. Teresa Ribera, il nuovo capo antitrust dell'UE, privilegia un approccio orientato alla cessazione delle pratiche anticoncorrenziali piuttosto che all'imposizione di multe punitive. Secondo Reuters, questa nuova linea si tradurrebbe in sanzioni più moderate rispetto ai 4,3 miliardi di euro che Google fu costretta a pagare in un precedente caso del 2018.

La geopolitica ora condiziona le decisioni antitrust europee

L'approccio di Ribera rappresenta una rottura significativa con la strategia precedente, che aveva caratterizzato l'UE come uno dei regolatori più aggressivi al mondo nei confronti delle Big Tech americane. Questa evoluzione potrebbe segnare l'inizio di una fase più diplomatica nella regolamentazione del settore tecnologico.

Le origini del caso risalgono al 2014, quando la Commissione Europea iniziò ad accusare Google di abusare della sua posizione dominante nel mercato della pubblicità digitale. L'accusa principale riguarda l'utilizzo del potere di mercato su entrambi i lati della catena di fornitura, favorendo la propria piattaforma AdX nelle aste pubblicitarie per creare un vantaggio competitivo sleale.

Google ha sempre respinto queste accuse, sostenendo che servire contemporaneamente inserzionisti ed editori rappresenta una pratica standard del settore. L'azienda ha inoltre argomentato che anche i concorrenti operano modelli di business simili nel settore AdTech, e che le tecnologie integrate permettono connessioni di alta qualità tra le diverse parti del mercato pubblicitario.

Mentre l'Europa temporeggia, Google affronta pressioni analoghe negli Stati Uniti. Un giudice federale ha recentemente dato ragione al Dipartimento di Giustizia americano, stabilendo che l'azienda ha mantenuto illegalmente monopoli in settori chiave dell'industria pubblicitaria online. Il processo per determinare le misure correttive conseguenti a questa sentenza è programmato per la fine di settembre, creando un fronte giudiziario multiplo per il gigante tecnologico.

Questa convergenza di pressioni normative su entrambe le sponde dell'Atlantico dimostra come il settore della pubblicità digitale sia diventato un campo di battaglia cruciale nella regolamentazione delle piattaforme tecnologiche globali, dove considerazioni commerciali e geopolitiche si intrecciano in modo sempre più complesso.

Contenuto esclusivo

Inserisci la tua email per sbloccare l'intero articolo.

Rispettiamo la tua privacy. Non condivideremo mai la tua email con terze parti.

Fonte dell'articolo: www.pymnts.com

Leggi altri articoli

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite . Vuoi accedere?

Invia

Per commentare come utente ospite, clicca quadrati

Cliccati: 0 /

Reset

Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.

Segui questa discussione

Non perdere gli ultimi aggiornamenti

Newsletter Telegram
Live

I più letti di oggi


  • #1
    Il ragno delle Canarie che ha dimezzato il suo genoma
  • #2
    Windows 7 “mini” da 69 MB: geniale o inutile?
  • #3
    Nascita e morte del CD: la tecnologia che ha cambiato tutto
  • #4
    Allenarsi rallenta il cuore (e ti fa guadagnare anni)
  • #5
    Intel rilancia: AVX e AMX tornano con Nova Lake
  • #6
    Siri cambia anima: l’AI di Google arriva su iPhone
Articolo 1 di 5
C'è chi è convinto che i large language model possano pensare
Un'analisi confronta il ragionamento CoT con i processi cognitivi umani e i risultati dei benchmark.
Immagine di C'è chi è convinto che i large language model possano pensare
1
Leggi questo articolo
Articolo 2 di 5
Abbiamo fatto un giro in Silicon Valley, ecco com'è andata
Dalle aule di Stanford ai laboratori Google, il nostro Grand Tour in Silicon Valley ha svelato il vero spirito della disruption AI. Abbiamo trovato una forte comunità italiana tra campus, startup e big tech: l'innovazione è qui.
Immagine di Abbiamo fatto un giro in Silicon Valley, ecco com'è andata
Leggi questo articolo
Articolo 3 di 5
Tolleranza zero al blackout: l'UPS trifase come pilastro della resilienza industriale e aziendale
Per la resilienza industriale, gli UPS trifase sono un pilastro contro i blackout. Evitano danni e fermi. Caratteristiche chiave: modularità, scalabilità e monitoraggio remoto.
Immagine di Tolleranza zero al blackout: l'UPS trifase come pilastro della resilienza industriale e aziendale
1
Leggi questo articolo
Articolo 4 di 5
25 strumenti AI per la creazione di contenuti e il marketing
Una guida analizza 25 strumenti IA per la creazione di contenuti, evidenziando una tendenza all'automazione accessibile che promette di abbassare la barriera d'ingresso al mercato.
Immagine di 25 strumenti AI per la creazione di contenuti e il marketing
Leggi questo articolo
Articolo 5 di 5
Perché Alphabet trasforma i progetti moonshot in società indipendenti
L'interesse concreto nei progetti resta quando questi diventano aziende indipendenti.
Immagine di Perché Alphabet trasforma i progetti moonshot in società indipendenti
Leggi questo articolo
Footer
Tom's Hardware Logo

 
Contatti
  • Contattaci
  • Feed RSS
Legale
  • Chi siamo
  • Privacy
  • Cookie
  • Affiliazione Commerciale
Altri link
  • Forum
Il Network 3Labs Network Logo
  • Tom's Hardware
  • SpazioGames
  • CulturaPop
  • Data4Biz
  • TechRadar
  • SosHomeGarden
  • Aibay

Tom's Hardware - Testata giornalistica associata all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana, registrata presso il Tribunale di Milano, nr. 285 del 9/9/2013 - Direttore: Andrea Ferrario

3LABS S.R.L. • Via Pietro Paleocapa 1 - Milano (MI) 20121
CF/P.IVA: 04146420965 - REA: MI - 1729249 - Capitale Sociale: 10.000 euro

© 2025 3Labs Srl. Tutti i diritti riservati.