Le problematiche legate alla costruzione della rete a banda larga sono in via di risoluzione in molti Paesi, ma una serie di nuovi fattori, tra cui l’insufficienza di risorse o la mancanza di competenze digitali, stanno diventando la causa principale del Digital Divide per milioni di persone; è quanto emerge dal recente rapporto dell'Economist Intelligence Unit (EIU) intitolato "Redefining the Digital Divide" e presentato in occasione del Global Mobile Broadband Forum 2013.
Lo studio, commissionato da Huawei, si basa su una ricerca condotta ra più di 200 aziende di settore, governi e istituzioni in tutto il mondo.
Roberto Loiola
Se da un lato questi non sono in accordo su una serie di questioni, tra cui i modelli di finanziamento e le regolamentazioni, dall’altro convengono che è necessario garantire a tutti la banda larga a prezzi accessibili, fornendo le competenze digitali necessarie per sfruttare tutte le potenzialità della rete. Se sono d'accordo sulla cosa i governi, di certo lo sono utilizzatori aziendali e privati.
Ma chi può concretamente guidare la riduzione del Digital Divide? Quelli che il report evidenzia essere considerati gli attori principali sono:
- Settore privato, supportato da sussidi pubblici: 49%
- Partnership strategiche tra settore pubblico e privato: 41%
- Governo centrale: 39%
- Istituzioni locali : 21%
"Pur con modalità diverse da Paese a Paese, un fattore fondamentale è costituito dalla collaborazione tra pubblico e privato. E’ importante stabilire le modalità con le quali l’industria dovrà collaborare con la PA per la definizione di un percorso strategico, trasparente ed efficiente di evoluzione tecnologica e di servizi. Una PA digitalizzata - ha affermato Roberto Loiola, Vice Presidente di Huawei per l’Europa Occidentale analizzando la situazione in Italia - renderebbe più efficiente tutto il sistema economico e consentirebbe di liberare risorse enormi da destinare alla crescita".