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Vectra, cambiare gli approcci tradizionali per le nuove minacce informatiche

Una nuova ricerca dimostra che occorre cambiare le regole del gioco, la regolamentazione ha bisogno di più input da parte del settore

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Avatar di Antonino Caffo

a cura di Antonino Caffo

Editor

Pubblicato il 11/01/2022 alle 08:17

Vectra AI ha pubblicato un nuovo report che evidenzia come le organizzazioni stiano oggi affrontando minacce informatiche complesse e inedite. Il Security Leaders Research Report di Vectra rileva che l’89% dei rispondenti è convinto che gli approcci tradizionali non siano più in grado di proteggere le infrastrutture dalle nuove minacce e che vadano cambiate le regole del gioco quando si tratta di avere a che fare con gli attaccanti.

All’indagine hanno preso parte 200 decision maker del mondo IT e della sicurezza, che lavorano in organizzazioni con più di mille dipendenti nel Regno Unito. Il report rivela come i leader della sicurezza giudichino ormai inefficaci gli strumenti tradizionali, che impedirebbero di proteggere le organizzazioni dalle nuove minacce. I manager ritengono che occorra un nuovo approccio per rilevare e fermare gli attacchi che superano le difese delle attuali strumentazioni.

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Il 76% dei leader della sicurezza ha acquistato strumenti che non si sono rivelati all’altezza delle promesse – scarsa integrazione, mancato rilevamento di attacchi moderni e mancanza di visibilità sono le tre ragioni principali dei fallimenti citati dai manager.

Il 69% pensa che la propria organizzazione potrebbe aver subito una violazione senza che il team di sicurezza se ne sia accorto – un terzo del campione lo ritiene “probabile”. Il 90% dei rispondenti afferma che i recenti attacchi di alto profilo hanno spinto il consiglio di amministrazione a iniziare a prendere nella dovuta considerazione la sicurezza informatica.

Il 69% è convinto che i cyber criminali stiano scavalcando gli strumenti attuali e che l’innovazione in materia di sicurezza sia indietro di anni rispetto agli hacker. Più della metà (54%) oggi investe sul rilevamento tanto quanto sulla protezione (se non di più), suggerendo un cambiamento positivo e l’abbandono di una mentalità preventiva.

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Il 58% del campione ritiene che, quando discute di sicurezza, il cda sia indietro di almeno dieci anni, mentre l’82% ritiene che le decisioni in materia adottate dal board siano influenzate dalle relazioni già esistenti con i vendor di sicurezza tradizionale e IT. Un altro 68% sostiene la difficoltà di comunicare il valore della sicurezza al consiglio di amministrazione, in quanto difficile da misurare.

I leader della sicurezza, di conseguenza, fanno più affidamento che mai sui propri partner di canale: l’85% si dice grato di avere un partner di cui si fida a guidarlo, di fronte a un numero elevato di fornitori che promettono tutti le stesse cose.

Dal GDPR alla direttiva Network and Information Security, prassi e standard di sicurezza informatica sono modellati sulla base della regolamentazione. Sebbene questa sia cruciale per mantenere organizzazioni affidabili, il report di Vectra ha rilevato che il 58% dei rispondenti ritiene che i legislatori non siano abbastanza preparati per prendere decisioni sulle materie di cybersecurity e chiedono maggiori input e collaborazione da parte del settore.

Inoltre il 43% del campione intervistato sostiene che i regolatori non abbiano un’idea chiara di ciò che significa trovarsi in prima linea e di ciò che dovrebbe essere inserito nelle leggi rivolte ai professionisti della cybersecurity.

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