Avatar di Raffaele Giasi

a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Incubo per antonomasia e, nonostante questo, amatissimo e memorabile, Freddy Krueger è forse il mostro, in senso stretto, più famoso del cinema.

Spietato, letale, ma anche sarcastico e spiritoso, Freddy tormenta i sogni degli spettatori dall'ormai lontano 1984, quando il genio dell'horror Wes Craven gli diede i natali nel celeberimo Nightmare on Elm Street.

A differenza di tanti illustri concorrenti, quella di Nightmare è una serie che ha sempre giocato sul tema dell'orrore in modo subdolo e intelligente, non mancando di mostrare quella truculenza tipica del genere slasher (marchio di fabbrica di Craven) ma unendo ad essa un certo gusto per la suspance e la tensione psicologica.

Tanti dettagli, come la celebre canzone "1, 2, 3 Freddy vien per te", o il largo uso di scene crepuscolari e oniriche, fecero la fortuna del film e crearono soluzioni visive e narrative che non poterono non impattare sullo spettatore dell'epoca, che si era facilmente abituato alla violenza più esplicita, ma meno alla tensione subdola e suggestiva dell'horror psicologico.

Con Krueger, invece, Craven sperimenta nuove soluzioni della paura che faranno poi scuola, creando un caso tanto emblematico da erigere il suo mostro, Freddy, più che gli sfortunati colleggiali intenti a sconfiggerlo, a icona inossidabile del cinema tutto, e non solo del genere horror.

E non a caso, Krueger è uno dei pocchissimi mostri ad essere considerato, ancora oggi, tra i 100 migliori eroi e villain del cinema, dimostrandosi capace di trascendere non solo i sogni delle sue vittime, ma anche i generi al cinema.

Trivia: che ci crediate o meno, Craven ha a lungo dichiarato che l'idea per un mostro come Freddy gli venne dopo aver saputo della notizia di un ragazzo che, vittima id un disturbo nel sonno che gli procurava incubi continui, smise di dormire fin quando non morì per insonnia.