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7 Agosto: nascono le prime radioline Sony

Il 7 Agosto del 1955 viene commercializzata in Giappone la prima radiolina portatile Sony.

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a cura di Lorenzo Ferrero

Pubblicato il 07/08/2022 alle 08:38 - Aggiornato il 09/08/2022 alle 14:24

Il 7 Agosto del 1955, è una data molto importante per la storia della radio e, più in generale, per una delle aziende tecnologiche più importanti di sempre: quel giorno, infatti, venne distribuita per la prima volta in Giappone una radiolina portatile Sony, da quella che inizialmente era conosciuta come Tokyo Tsushin Kogyo K.K.

Questa avrà un impatto decisamente importante sul mercato, in quanto riuscirà a imporsi, soprattutto col modello successivo, nel territorio americano con quella che verrà definita la prima vera e propria radiolina tascabile e portatile al mondo, dettando poi una sorta di standard per il futuro e per i competitor che cercheranno di tenere il passo nel corso degli anni.

La nascita della Tokyo Tsushin Kogyo

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Il dopoguerra ha lasciato molte ferite, sia fisiche che economiche nel Giappone della fine anni '40. C'era un voglia di riscatto, soprattutto nei confronti degli Stati Uniti, decisamente importante, che portò molti abitanti del Sol Levante a iniziare progetti e investire in nuove tecnologie e invenzioni. Fu così che nel 1946, l'ingegnere giapponese Masaru Ibuka decise di aprire un negozio di elettronica a Tokio, con ben otto dipendenti e un budget iniziale di 190000 yen (il corrispettivo di circa 1500€ al cambio attuale), per provare a se stesso e a tutto il Giappone che si poteva ricominciare.

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Qualche anno più tardi, iniziò il sodalizio col fisico Akio Morita, con il quale deciderà di trasformare il semplice negozio in una vera e propria compagnia chiamata Tokyo Tsushin Kogyo (tradotto letteralmente "Tokyo Telecommunications Engineering Corporation"), aumentandone il numero di dipendenti e, sicuramente, le ambizioni.

L'avvento del Transistor e la nascita della prima TR-55

Il cosiddetto transistor non è nient'altro che un dispositivo miniaturizzato, in grado di condurre elettricità e molto utilizzato nell'elettronica digitale e analogica. Il duo Morita-Tsushin, mentre progettava bollitori per riso e registratori a nastro, aveva in mente un'idea rivoluzionaria: impiegare questa tecnologia per creare delle radioline portatili, in modo tale che chiunque potesse usufruirne dove e come volesse.

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Fu così che il 7 Agosto del 1955, dopo innumerevoli prove ed esperimenti, l'azienda mise sul mercato giapponese il suo primo modello di radiolina portatile: la TR-55, delle ridottissime dimensioni di 14 cm x 8.9 cm x 3.85 cm. Un fatto curioso di questo apparecchio è che, nonostante il nome dell'azienda fosse Tokyo Tsushin Kogyo, era stata marchiata con il logo Sony.

Il cambio di nome

Per rendere appetibile i propri prodotti, la compagnia nipponica pensò di utilizzare l'acronimo TKK, per risultare più immediato e più accattivante. Tuttavia, quell'abbreviazione era già utilizzata per la compagnia ferroviaria Tokyo Kyuko e avrebbe quindi creato confusione.

Morita, dunque, iniziò a pensare ad un nome che non esistesse da nessuna parte, ad una parola che non fosse mai stata pronunciata in nessuna lingua: nacque così il nome Sony, dall'unione del termine latino Sonus (che significa "suono"), dall'inglese Sunny (che significa "soleggiato/solare") e dall'espressione del gergo giapponese Sonny Boys (utilizzata per indicare quei giovani dalla carriera rosea).

Nonostante il nuovo nome fosse già stato utilizzato e impresso sulla TR-55, la compagnia lo adottò ufficialmente solamente diversi anni dopo, nel 1958, dopo aver rifiutato alternative come "Sony Electric Industries" e "Sony Teletech". Tutto questo per evitare che il nome dell'azienda fosse legato a un'industria in particolare. Facendo un salto in avanti, è stato decisamente lungimirante, considerando la vastità e la varietà di prodotti che Sony ha in commercio al giorno d'oggi.

Il riscatto verso gli Stati Uniti

Dopo il successo incredibile in madrepatria della TR-55 (pensate che ne vennero prodotte solamente 10000 unità), era giunto il momento di espandere gli orizzonti della compagnia e di proporre la radiolina portatile di Sony anche al mercato statunitense.

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Nell'Autunno del 1955, Morita incontrò un rappresentante della Bulova, un'azienda di orologeria di New York, che avrebbe prodotto e distribuito ben 10000 unità sul mercato statunitense, a patto che fosse inciso il proprio logo su di essa. Un'offerta che pochi avrebbero rifiutato, ma il fondatore della compagnia giapponese rifiutò cortesemente, perché il nome dell'azienda doveva essere visibile, tutti dovevano sapere che era stata Sony a produrre la prima radio a transistor, soprattutto per imporsi fuori dal Giappone.

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Qualche tempo dopo, fortunatamente, Morita riuscì a firmare un accordo con un importatore di New York, Adolph Gross, per distribuire un modello migliorato e più compatto adatto al mercato statunitense. Così nel 1957 nacque la TR-63, la prima radiolina a transistor prodotta da Sony ad essere venduta sul mercato americano, ancora più piccola della precedente, poiché delle dimensioni di 11.2 cm x 7.1 cm x 3.2 cm ed utilizzabile con un auricolare.

Una particolarità curiosa di questo nuovo modello fu che non era abbastanza piccola per entrare nelle tasche delle camice allora in commercio negli Stati Uniti; così la compagnia decise di distribuirne a tutti i venditori dei modelli con le tasche decisamente più capienti, in modo tale che potessero dimostrare che il prodotto era, a tutti gli effetti, la prima radio a transistor tascabile al mondo.

L'impatto culturale e tecnologico

A differenza delle precedenti radio a valvole, dal costo sicuramente più elevato e decisamente più scomode benchè portatili, le radioline a transistor di Sony abbatterono i costi di produzione e, soprattutto, di acquisto, permettendo anche ai meno abbienti di poter ascoltare musica e programmi radio in tutta tranquillità, in ogni occasione e utilizzando solamente 4 batterie standard.

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Inoltre, le diverse varietà di colori (giallo, verde, rosso e nero), rendevano ogni modello accattivante e adatto ai gusti di ogni individuo, tanto che arrivò a vendere, per quanto riguarda il modello TR-63, più di 100000 esemplari. Cosa ancora più importante è il fatto che fece da apripista anche per i diretti concorrenti, rendendo di fatto le radioline portatili a transistor la tecnologia elettronica dominante della fine degli anni '50

Tra il 1950 e il 2012, si stima che siano state vendute complessivamente nel mondo svariate decine di miliardi di radioline a transistor e, si può tranquillamente dire, che se non fosse stato per la piccola TR-55 e per l'intuizione di Masaru Ibuka e Akio Morita, probabilmente avremmo assistito ad una evoluzione molto molto diversa dell'intrattenimento radiofonico portatile.

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Ci si potrebbe addirittura sbilanciare, pensando che molte invenzioni attuali, come ad esempio il lettore MP3, non sarebbero potute esistere senza l'avvento delle prime radioline Sony portatili.

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