Caravaggio: La grazia, recensione del capolavoro di Milo Manara

Con Caravaggio: La grazia, Milo Manara porta a compimento il suo racconto biografico sulla vita di Caravaggio. Qui la nostra recensione del volume.

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Arriva finalmente in fumetteria e libreria il secondo, e ultimo volume del Caravaggio di Milo Manara, un'opera che ha tenuto impegnato il Maestro per lungo tempo, e che viene pubblicato da noi da Panini Comics, nella sua prestigiosa linea 9L, dedicata alla graphic novel d'autore.

Dopo il primo volume, La tavolozza e la spada, uscito nel 2015, con “La grazia”, Manara conclude il racconto della vita del Merisi, nel prosieguo della sua fuga dal Papa e dalla relativa condanna a morte, sino alla morte a Porto Ercole, mettendo da parte il passato più avventuroso di Caravaggio senza dimenticare, però, quell'attenzione verso lo studio dell'artista che già aveva contraddistinto il primo volume.

Il racconto riprende le fila lì dove lo avevamo lasciato, nella primavera del 1606, con Caravaggio in fuga da Roma, alla ricerca di un rifugio sicuro a Napoli, dove la presenza spagnola ha reso la città un fortino sicuro per chiunque cerchi di sfuggire all'egida papale. L'animo tormentato dell'artista, ed il suo desiderio di essere graziato dal Papa, così da scampare al linciaggio, porteranno quindi Caravaggio a Malta, dove cercherà nell'Ordine dei Cavalieri di Malta una copertura più sicura e un escamotage per l'ottenimento della grazia, con una sequel di eventi che, come saprete, si concluderanno poi con la morte dell'artista.

La grazia, dunque, racconta gli ultimi quattro anni della vita dell'artista, e nel farlo Manara non cerca l'aderenza storica a tutti i costi, ma sceglie di romanzare più momenti della vita del Merisi in quello che, in ogni caso, è un lavoro molto rispettoso nei confronti della precisione storica di luoghi, vicende e protagonisti. L'effetto, come per il precedente volume, non è straniante, complice ovviamente l'arte di Manara, che confeziona forse uno dei suoi lavori più belli ed ambiziosi, sia per la ricchezza delle tavole che per la loro dinamica, oltre ad ovviamente le riproduzioni di diversi dipinti del Caravaggio, che Manara ha riportato fedelmente tanto nel tratto quanto nella colorazione.

Un lavoro eccelso, senza mezze misure al vertice della carriera artistica del grande Maestro, che certo non necessita dei nostri complimenti o di ulteriori chiacchiere per essere riconosciuto come uno dei più eccezionali artisti a fumetti del nostro paese, e non solo.

Straordinario, come era stato già per il primo volume, il gusto per la ricostruzione degli studi dell'artista nella progettazione dei suoi lavori, nella scelta degli “attori” che questi arruolava per i ruoli più aulici, pur scegliendo di continuo macellai, prostitute e disgraziati, presi dalla strada per il ruolo di angeli, santi e apostoli.

La costruzione delle scene, la scelta dei colori, la ricerca al perfezionismo di Caravaggio, è uno dei temi dell'opera, che pur concentrandosi sul gran numero di peripezie della'artista, non è mai dimentica dell'arte in sé, della sua magnifica rappresentazione su tele e affreschi, e del modo come questa poteva incantare o, addirittura, salvare l'artista, e l'essere umano in generale. Non è un caso che proprio dei dipinti saranno spesso la moneta di scambio per la salvezza dell'artista che in questo “La grazia”, rappresenta l'arte come un qualcosa di salvifico e potente, capace di estasiare anche i più scettici, e di elevare lo spirito.

Un'arte che può salvare quindi, un tema già utilizzato in passato all'interno di ogni tipo di racconto, ma che qui – per fortuna – non scade nella banalità, grazie tanto all'abilità narrativa di Manara, quanto ovviamente al reale andazzo della vita dell'artista, i cui sforzi, come saprete, non lo salvarono da una fine indegna.

Del resto, parliamo di un'opera che è stata concepita come tributo ad un artista iconico. Un tributo che Manara tratteggia con stile ed eleganza, e in cui persino la costruzione narrativa riesce a fare più che dignitosamente il suo lavoro. A conti fatti, quello che traspare dai due volumi, è l'amore di Manara per l'arte, e per l'arte di Caravaggio in particolare, e seppur con qualche artificio narrativo, è evidente la ricerca, la cura e la passione che Manara ha messo nella realizzazione della sua opera che, proprio per questo, è ricca, affascinante, sontuosa e si propone come un romanzo grafico di assoluto spesso. Compito per altro non facile all'interno del panorama del fumetto biografico, di per sé un genere che non ha mai superato i confini della propria nicchia.

Non che il Caravaggio di Manara possa portare ad una rivalutazione del genere, sia chiaro, ma in quanto “unicum” nel panorama odierno del racconto grafico, ma è comunque impossibile non riconoscere a questo lavoro un'ambizione straordinaria, che arriva a compimento per mezzo di un artista che si dimostra all'altezza del genio che cerca di raccontare.

E così, se nel La tavolozza e la spada avevamo a che fare con il Caravaggio iconoclasta, spigliato e guascone, con La grazia, Manara ci propone una figura esattamente agli antipodi, con il Merisi sempre più piegato, affranto e provato dalla latitanza, ed in cui alberga solo il desiderio di salvarsi e, in qualche forma, di essere redento. L'artista percepisce dentro di sé un'oscurità che, col trascorrere delle pagine, letteralmente lo logora e lo rende incapace di fare il suo stesso bene, sino al tragico epilogo sulle spiagge di Porto Ercole, dove Caravaggio troverà infine la morte.

Magistrale, in tal senso, il lavoro di Manara che mette sovente da parte la sessualità che contraddistingue la sua opera (che non manca), concentrandosi invece sulla psicologia di Caravaggio, e sul suo dramma umano, di artista irrequieto e sofferto, il cui talento non sembra trovare pace e sulle cui riflessioni il racconto di Manara indugia con intelligenza, giostrandosi tra gli eventi storici e quelli fittizi, legati con abilità da una storia che ha poche incertezze, e grande fascino.

Se siete appassionati dell'arte di Manara, allora sappiate che i due volumi dedicati a Caravaggio sono disponibili anche in una edizione a tiratura limitata, prestigiosa e contenente una pregiata stampa autografata.