Cry Macho, recensione home video: back in the saddle

Cry Macho di Clint Eastwood è un modern western dai toni romantici a metà strada fra un road movie e una storia coming of age.

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a cura di Domenico Bottalico

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È già disponibile in home video grazie a Warner Bros., Cry Macho, l'ultima fatica di Clint Eastwood. Si tratta dell'adattamento dell'omonimo dell'omonimo romanzo del 1975 scritto da N. Richard Nash che ha co-scritto la sceneggiatura insieme a Nick Schenk, già al fianco di Eastwood per Gran Torino e Il Corriere - The Mule. Si tratta di un progetto già noto a Clint Eastwood che avrebbe dovuto portarlo sul grande schermo già nel 1988, preferendo poi tornare ad interpretare l'Ispettore Callaghan, e che ha vissuto diversi stadi di lavorazione ed è passato sotto diversi registi ed interpreti fra cui Roy Scheider, Burt Lancaster, Pierce Brosnan e addirittura Arnold Schwarzenegger.

Cry Macho, ritrovare sé stessi

Mike Milo (Clint Eastwood) è una ex-stella dei rodeo texani, ritiratosi dopo un grave infortunio. Nel 1979, un anno dopo essere stato licenziato dal ruolo di addestratore in un ranch, il suo ex-capo Howard Polk gli chiede di recarsi a Città del Messica per recuperare Rafo, il figlio tredicenne avuto da una facoltosa donna messicana. Mike accetta se non altro per sdebitarsi verso Polk, tuttavia, non appena arrivato al di là del confine si renderà ben presto conto che quello che Polk prima e poi Leta, la madre del ragazzo, gli hanno raccontato su Rafo e sulla situazione che li coinvolge non corrisponde esattamente alla realtà.

Mike, con il fascino da cowboy e la promessa di una vita agiata, riesce a convincere Rafo. I due iniziano, accompagnati dal gallo da combattimento Macho, l'unico bagaglio del ragazzo, il loro viaggio verso il confine ma una serie di peripezie, fra cui il furto dell'auto, e con gli scagnozzi di Leta alle calcagna saranno costretti a trovare rifugio in un piccolo villaggio dove Mike ritroverà sé stesso e Rafo inizierà a perdere l'innocenza tipica dell'adolescenza.

La strana coppia inizia a conoscersi meglio, a rispettarsi, con Mike che si apre addirittura con Rafo al quale non può nascondere la verità sui suoi genitori. Ora spetta a lui decidere se rimanere lì oppure affidarsi al padre con un finale che capovolge idealmente le aspettative.

Cry Macho: back in the saddle

Cry Macho è un film romantico, non nel senso amoroso del termine, che vede Clint Eastwood tornare al western inteso come racconto di frontiera. È indubbio inoltre che con questa pellicola l'attore/regista chiuda una ideale trilogia iniziata con i già citati Gran Torino e Il Corriere - The Mule. Se il primo rimane uno dei capolavori della filmografia moderna di Eastwood e il secondo si perdeva un pochino dopo premesse decisamente robuste, Cry Macho rappresenta idealmente il giusto compromesso risultando più semplice dal punto di vista del plot e dello svolgimento ma sicuramente più sentito rispetto di Il Corriere - The Mule ma meno incisivo di Gran Torino.

È indubbio come il cuore del film sia il rapporto fra Mike e Rafo, la loro reciproca scoperta ed apertura. Per il primo stanco e affaticato si tratta di ritrovare letteralmente una nuova voglia di vivere, per il ragazzo invece si tratta del più classico passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Nel mezzo l'immancabile sguardo cinico e disilluso di Clint Eastwood verso l'altro, nel senso più ampio del termine, che si apre come mai aveva fatto nel passato più recente fra passaggi da road movie e alcuni romantici, questi sì in senso amoroso, appena accennati.

Anche a fronte di una durata agevole, poco più di 90 minuti, Cry Macho è una pellicola godibile che soddisferà sicuramente i fan di Clint Eastwood i quali non potranno non gioire nel rivederlo indossare, speriamo non per l'ultima volta, uno stetson, ed è sicuramente consigliato a chi cerca un film ben confezionato e dal ritmo non troppo sostenuto.

La qualità audio/video

Dal punto di vista del flusso video si tengano ben presente due fattori. Il primo è che il film in sé per sé non è stato girato cercando particolari soluzioni visive sia dal punto di vista delle inquadrature che delle luci. Il secondo è che sia la versione 4K che Blu-ray presentano una codifica standard ovvero 2160p UHD 16x9 2.4:1 e 1800p HD 16x9 2.4:1 rispettivamente. Tuttavia questo non è una male anzi, nella sua "semplicità" la resa video di Cry Macho è decisamente buona.

In questo senso a beneficiare dell'UHD sono soprattutto i campi lunghi, e quindi i paesaggi desertici che fanno da sfondo alla vicenda, nonché la luce naturale e la scarsa post-produzione dell'immagine in cui è evidente la volontà di esaltare i contrasti cromatici dati dalla decadenza del piccolo villaggio dove i due protagonisti trovano "rifugio". Non ci sono cali nel flusso video né sgranature, anche nelle sequenze al buio, la differenza sostanziale fra le due codifiche è in una saturazione più evidente nell'UHD rispetto all'HD che si difende comunque molto bene con una compressione assolutamente accettabile.

Per un film in cui ovviamente i dialoghi sono costantemente in primo piano, il mix della traccia audio è sorprendentemente robusto e ben equilibrato sfruttando molto bene i canali sia nelle sequenza all'aperto sia per gli effetti ambientali risultando quindi molto dinamico. Il master è settato ad un buon livello il che scongiura continue correzioni con il telecomando, come consuetudine la traccia audio italiana è di qualche decibel più bassa di quella in lingua originale. L'unico appunto che si potrebbe muovere è legata alla codifica, così come per il video, anche per l'audio uno standard 5.1 per l'italiano e un DTS-HD 5.1 Master Audio per l'inglese che è la stessa utilizzata sia per l'UHD che per l'HD.

I contenuti speciali

Essenziale la sezione dedicata ai contenuti speciali di Cry Macho in home video. Si tratta di due brevi featurette la prima, di circa 12 minuti, è intitolata Back in the Saddle: The Making Of "Cry Macho" è vede Clint Eastwood, i protagonisti e i produttori parlare della realizzazione della pellicola con qualche interessante sguardo dietro le quinte sulle riprese e sull'approccio dello stesso Eastwood. Altrettanto interessante ma davvero breve, poco più di 7 minuti, è l'altra featurette intitolata Macho and the Mustangs in cui si approfondiscono le scene a cavallo del film, l'amore di Eastwood per i cavalli e il suo rapporto con essi, nonché le difficoltà tecniche nel girare con questi bellissimi animali. Peccato che quest'ultimo aspetto tecnico non venga approfondito pur risultando davvero interessante.

La confezione

La versione che abbiamo recensito di Cry Macho 4K UHD + Blu-Ray è quella Steelbook. La confezione è quindi in metallo con un artwork frontale che riprende la locandina del film, più suggestive sono però quella posteriore, con una bella immagine di Clint Eastwood che accarezza un cavallo, e quella interna che vede Mike e Raphael, accompagnati dal fido gallo Macho, percorrere a piedi una lingua d'asfalto nel deserto messicano. Da sottolineare l'ottima soluzione per l'alloggiamento interno dei due dischi che risulta solido e soprattutto ordinato.