Disney censura la Saga di Paperon de' Paperoni: era davvero necessario?

Don Rosa conferma che Disney applicherà la censura alla Saga di Paperon de' Paperoni secondo le nuove politiche aziendali sull'inclusività

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a cura di Manuel Enrico

La scure della censura sembra essersi nuova abbattuta, andando a colpire uno dei caposaldi della narrativa a fumetti di casa Disney: la Saga di Paperon de’ Paperoni. Vero e proprio cult disneyano, l’opera di Don Rosa è considerata una delle più iconiche rappresentazioni del mito del papero più ricco del mondo, un viaggio alla scoperta delle origini di questo personaggio e sguardo appassionato nell’anima di Paperone. Lascia quindi perplessi la notizia che Walt Disney Company imporrà la censura sulla Saga di Paperon de’ Paperoni, andando a modificare il passaggio di alcune storie.

Don Rosa conferma che Disney applicherà la censura alla Saga di Paperon de' Paperoni secondo le nuove politiche aziendali sull'inclusività

Notizia che non stata immediatamente diffusa da Disney, ma che è stata anzi rivelata dallo stesso Don Rosa. Atteso alla VancouverFaneXpo, Rosa ha anticipato che non presenzierà all’evento, motivando questa decisione come atto di protesta nei confronti della decisione di modificare alcuni passaggi del suo amato racconto della vita di Paperone. A motivare questa scelta da parte di Disney sono le nuove politiche del colosso dell’entertainment in termini di inclusività, che hanno spinto non solo a imporre un comprensibile controllo sulle opere future, ma anche a rivedere sotto questa luce anche storie pregresse, arrivando persino a optare per radicali tagli su cult del mito disneyano. Ad essere al centro della decisione di Disney parrebbe essere il Gongoro, personaggio agli occhi dei censori disneyani potrebbe rappresentare un dettaglio stridente per via della sua connotazione che da molti potrebbe esser considerata sgradevolmente caricaturale nei confronti di un immaginario razzista della popolazione di colore. Visione totalmente agli antipodi dell'intento autoriale di Rosa, che tramite il Gongoro offre una lettura critica al colonialismo, rendendo questo personaggio una memoria storica su cui riflettere.

Questa visione di Disney potrebbe risultare nella pesante riscrittura di due capitoli della Saga di Paperon de’ Paperoni , Il Papero più ricco del mondo e Il sogno di una vita. Nonostante il comprensibile timore di Rosa che venga quindi mutilato il finale del suo ciclo, sembra più probabile che a cadere sotto la scure della censura interna di Disney sarà solo Il Papero più Ricco del Mondo, possibilità che amareggia comunque Don Rosa, preoccupato che i lettori non possano più godere al meglio della sua opera. In tal senso, viene da chiedersi quanto questa azione intrapresa da Disney possa ripercuotersi sul futuro delle ristampe, considerato come molti apprezzati cicli storici del mondo disneyano potrebbero un simile destino.  In passato non sono certi mancati casi di censura interna (storica la vicenda legata alla storia italiana Topolino in Ho sposato una strega), ma l’affair Rosa ha scosso in modo più evidente gli aficionados di Paperone.

Per quanto sia oggettivamente ammirevole l’intento di Walt Disney Company di venire incontro alla sensibilità di tutti i lettori, dobbiamo chiederci quanto la censura rischi di far più danni di quanti ne intende sanare. Opere con anni di onorata carriera alle spalle sono figlie di una sensibilità diversa da quella contemporanea, e come tali andrebbero vissute, rendendole anzi parte di un processo di evoluzione socio-culturale che sia testimone di una reale e non ipocrita volontà inclusiva. Per quanto spesso tendiamo a dimenticarlo, gli autori sono figli del loro tempo, un legame indissolubile che influenza inconsciamente la loro opera, che si tratti di termini divenuti in seguito socialmente inaccettabili o affrontando la narrazione in modo dirompente. Oggi si parla di Don Rosa, ma avviandoci in questo percorso di cancel culture si potrebbe facilmente arrivare a voler bandire momenti critici di altre produzioni della nona arte, guardando a grandi universi narrativi come il Marvel Universe o la vasta produzione di DC Comics.

La scelta di Disney di censurare la Saga di Paperon de’ Paperoni più che per un intento di sentita inclusività, ha il più l’amaro sapore di una voglia di evitare un potenziale problema, non affrontandolo ma semplicemente nascondendolo. Sarebbe invece più utile ripubblicare integralmente l’opera di Rosa, contestualizzandola storicamente e arricchendo la lettura con comparti redazionali in cui si affronta il problema in modo onesto, spiegando il perché certe battute o alcuni passaggi di opere considerate dei cult oggi sono viste in modo diverso. L’evoluzione culturale e sociale non deve costruirsi tramite la damnatio memoriae, ma sarebbe preferibile rendere queste opere critiche un momento di crescita consapevole